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C'era una volta la curva...

La nuova geografia del tifo rossonero, con la Sud che si spopola al centro

Quel vuoto al centro della Curva Sud–Piero è forse l’immagine più emblematica dell’attuale situazione dei tifosi del Foggia. Quello che era il cuore pulsante del tifo rossonero, si è spento. Non batte più. E sembra aver seguito in parallelo le sorti del Foggia.La storia, però, non può essere cancellata. Tra i banchi dell’Università del tifo – malgrado la Serie D – Foggia conserva un ruolo di prestigio. Lo dicono i numeri, (le presenze allo Zaccheria superano quelle di molte squadre professionistiche), lo dicono i rispettosi commenti di chiunque passi dallo Zaccheria da avversario. E se la storia è conosciuta, la materia che va ripassata è la geografia: perché da qualche parte, quel cuore continua a battere.
GLI INDOMABILI. La principale sorpresa del 2013 l’hanno riservata gli Indomabili. Giunti al loro 23° anno di storia curvaiola, hanno deciso di mettersi “in proprio”. E da domenica scorsa hanno scelto la parte laterale della Sud (quella più vicina alla tribuna). I motivi, li hanno spiegati anche attraverso la nuova fanzine: “La nostra storia ci impone oggi – spiegano - in una serie D seguita solo da pochi innamorati, di prendere una strada diversa, spostarci dal "centro curva" e posizionarci sul "lato sinistro", perché la "nostra famiglia" ha deciso di intraprendere un cammino diverso. La nostra evoluzione, oggi che siamo tra i "pochi ma buoni", ci induce a far capire che NOI vogliamo "fare CURVA a modo nostro".
REGIME. A questo spostamento ha contribuito anche la situazione per niente rosea del principale gruppo della curva, il Regime rossonero. Purtroppo, già la premessa di inizio anno era stata eloquente: una rissa interna ai gruppi nel settore ospiti per piazzare uno striscione nel debutto contro il Gladiator, rese evidente sin da subito come qualcosa stesse cambiando nel panorama del tifo rossonero. Il gruppo leader del Regime era stato, di fatto, detronizzato. Più che un golpe, però, i re della curva avevano scelto di abdicare autonomamente, consapevoli di non avere più l’autorità necessaria a gestire l’intera curva.
ULTRAS ’80 E CURVA NORD. Vivono da esuli, perché il sottotribuna proprio non lo accettano. Ma nel frattempo, i tifosi della Curva Nord (intitolata a Franco Mancini) attualmente rappresentano forse la realtà più viva del movimento del tifo rossonero. Nati anni fa da una spaccatura interna nella Sud, gli Ultras ’80 e gli altri gruppi della Nord come Ciurma nemica, sono sempre presenti, rumorosi, colorati non solo allo stadio (numerose scritte sui muri della città e qualche striscione di protesta qua e là).
LEADER E TIFO. In sostanza, la realtà del tifo a Foggia è tutt’altro che morta, ma si è senz’altro frammentata. Il disimpegno di alcuni personaggi storici della curva, che avevano contribuito a fare grande la tifoseria rossonera, ha provocato uno scossone dovuto all’assenza di cambio generale. In pratica, i vecchi hanno lasciato ma i giovani non sono riusciti (complici situazioni come la tessera del tifoso e problematiche varie legate al tifo) a prenderne il testimone. La staffetta non c’è stata ed è in atto una “ricollocazione” del tifo rossonero. Nel frattempo, però, parte dello spirito si conserva integro: durante il derby non è mancato per un minuto l’apporto ai calciatori e i fischi sono arrivati solo a fine partita.

di Redazione 


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