Avevano tentato di estorcere denaro a un imprenditore agricolo di Cerignola, Riccardo Picca, classe 1984, e Francesco Marrone, classe 1976, entrambi di San Ferdinando di Puglia, smascherati dagli agenti del Commissariato di Cerignola grazie alle telefonate minatorie che i due avevano effettuato da cabine telefoniche.
L’ESTORSIONE. L’estorsione era partita quando i due, dopo aver danneggiato dei pescheti e alcuni ceppi del vigneto di proprietà della vittima, gli avevano chiesto 50mila euro minacciando l’uomo per telefono. L’imprenditore aveva denunciato, a novembre 2013, le minacce e l’estorsione, ma la svolta delle indagini è avvenuta a gennaio quando uno dei due malviventi, nel corso di una telefonata, aveva lasciando intendere di essere di San Ferdinando.
LE IMMAGINI. L’attività investigativa ha avuto un punto di svolta grazie alle immagini di un circuito di videosorveglianza che ritraeva i due estorsori mentre effettuavano una chiamata presso una cabina di Margherita di Savoia. I due aveva negato di conoscere la vittima, di avere mai effettuato telefonate da cabine telefoniche e negavano di essersi recati spesso, nei mesi precedenti, a Margherita di Savoia.
LE CONVERSAZIONI. Nel corso della conversazione tra i due emergeva il pericolo di fuga, presupposto essenziale per l’emissione del provvedimento di fermo. Infatti, i due affermavano di non dover andare da nessuna parte e che ‘il leone è ferito ma non è morto’. Picca e Marrone iniziarono a ragionare su chi avesse contribuito alla loro identificazione, concentrando la loro attenzione sulle guardie campestri. Incominciarono anche a concordarsi su come vendicarsi affermando che ‘la devono sentire pure i morti la botta’.
IL FERMO. I due estorsori sono stati fermati nella sala giochi gestita da Picca e durante la perquisizione sono stati trovati in possesso di 3 cipolline di cocaina e di un tocchetto di hashish. I due dovranno rispondere di concorso in tentata estorsione e detenzione di sostanza stupefacente. Inoltre, durante la perquisizione nella sala giochi, è stato arrestato Massimo Ronzullo, classe 1980, trovato in possesso di 13,4 grammi di hashish, divisa in numerosi tocchetti.
Avevano tentato di estorcere denaro a un imprenditore agricolo di Cerignola, Riccardo Picca, classe 1984, e Francesco Marrone, classe 1976, entrambi di San Ferdinando di Puglia, smascherati dagli agenti del Commissariato di Cerignola grazie alle telefonate minatorie che i due avevano effettuato da cabine telefoniche.
L’ESTORSIONE. L’estorsione era partita quando i due, dopo aver danneggiato dei pescheti e alcuni ceppi del vigneto di proprietà della vittima, gli avevano chiesto 50mila euro minacciando l’uomo per telefono. L’imprenditore aveva denunciato, a novembre 2013, le minacce e l’estorsione, ma la svolta delle indagini è avvenuta a gennaio quando uno dei due malviventi, nel corso di una telefonata, aveva lasciando intendere di essere di San Ferdinando.
LE IMMAGINI. L’attività investigativa ha avuto un punto di svolta grazie alle immagini di un circuito di videosorveglianza che ritraeva i due estorsori mentre effettuavano una chiamata presso una cabina di Margherita di Savoia. I due aveva negato di conoscere la vittima, di avere mai effettuato telefonate da cabine telefoniche e negavano di essersi recati spesso, nei mesi precedenti, a Margherita di Savoia.
LE CONVERSAZIONI. Nel corso della conversazione tra i due emergeva il pericolo di fuga, presupposto essenziale per l’emissione del provvedimento di fermo. Infatti, i due affermavano di non dover andare da nessuna parte e che ‘il leone è ferito ma non è morto’. Picca e Marrone iniziarono a ragionare su chi avesse contribuito alla loro identificazione, concentrando la loro attenzione sulle guardie campestri. Incominciarono anche a concordarsi su come vendicarsi affermando che ‘la devono sentire pure i morti la botta’.
IL FERMO. I due estorsori sono stati fermati nella sala giochi gestita da Picca e durante la perquisizione sono stati trovati in possesso di 3 cipolline di cocaina e di un tocchetto di hashish. I due dovranno rispondere di concorso in tentata estorsione e detenzione di sostanza stupefacente. Inoltre, durante la perquisizione nella sala giochi, è stato arrestato Massimo Ronzullo, classe 1980, trovato in possesso di 13,4 grammi di hashish, divisa in numerosi tocchetti.