Dopo ‘Via della Casa Comunale’ istituita a Foggia, anche i senzafissadimora che vivono a Cerignola potrebbero avere la loro ‘via fittizia’. La strada che non esiste da nessuna parte della città ma che produce effetti giuridici e garantisce la residenza anagrafica anche ai senzafissadimora. Stefano Campese, coordinatore cittadino degli Avvocati di Strada di Cerignola, ha infatti scritto al sindaco, Antonio Giannatempo, e all’assessore alla Sicurezza e alla Legalità, Francesco Reddavide, per chiedere l’istituzione della ‘via fittizia’.
NEL NOME DI HISO E a differenza di quanto accaduto a Foggia, dove l’Ufficio Anagrafe Comunale non ha potuto (o voluto?) inserire nessun nome simbolico legato ail temia dei poveri e dei migranti, a Cerignola gli Avvocati di Strada hanno lanciato una proposta molto chiara: chiedono che la ‘via fittizia’ sia intitolata alla memoria di ‘Hiso Teleray’, il giovane bracciante albanese vittima del caporalato ucciso l’8 settembre 1999. Perché se Hiso è stato ucciso per essersi ribellato e aver chiesto più diritti per i lavoratori, loro attraverso l’attivazione di questa ‘via fittizia’ chiedono la possibilità di riconoscere i diritti degli ultimi. Dei senzafissadimora. Italiani e migranti.
I DIRITTI A Foggia per arrivare all’istituzione di ‘Via della Casa Comunale’ l’iter burocratico-amministrativo fu piuttosto lungo. La richiesta fu avanzata nel 2005 dal giornale di strada ‘FogliodiVia’ e dall’associazione Fratelli della Stazione. Ma solo nel 2010 la delibera di Giunta datata 2007 che istituiva la ‘via fittizia’ divenne esecutiva, e questo grazie al diretto intervento del sindaco Gianni Mongelli. A Cerignola, dunque, sperano che l’iter sia molto più breve. Perché grazie a questa ‘Via’ i senza tetto – italiani e migranti - possono vedersi riconosciuti diritti come: assistenza sociale, sussidi economici, diritto di voto, rilascio della certificazione anagrafica di stato civile, assistenza legale.
VITTIMA DI MAFIA Se la richiesta degli Avvocati di Strada andrà a buon fine, quindi, Cerignola dovrà inserire nella sua toponomastica anche via ‘Hiso Teleray’, il giovane albanese ucciso a 22 anni per essersi ribellato ai caporali. Tanto da essere riconosciuto a tutti gli effetti vittima di mafia. E ad Hiso Teleray è dedicato il vino prodotto dalla cooperativa Terre di Puglia - Libera Terra. Perché come è ricordato sull’etichetta di questa bacco dal sapore della legalità “nonostante le minacce, Hiso non ha mai ceduto al ricatto dei caporali. A lui e a tutti coloro che non chinano la testa dinanzi all’arroganza mafiosa, dedichiamo questo vino”. Adesso, dunque, gli avvocati Stefano Campese, Massimo Granato, Nicola Famiglietti, Gabriele Romagnuolo ed dottori Antonio Caringella e Gaetano Panunzio, stanno portando avanti un’altra battaglia civile per i senzatetto. E sempre nel nome di ‘Hiso’