Stampa questa pagina

Cerignola: testa di capretto in un sacchetto e scritta "infame" ad un poliziotto

Lo aveva sorpreso mentre tentava di rubare un'auto

È stata eseguita dagli agenti del Commissariato di Cerignola un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Leonardo Dimmito, 30 anni pluri-pregiudicato cerignolano, con diversi precedenti per reati contro il Patrimonio, stupefacenti e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
IL TENTATO FURTO. Il 14 luglio scorso, un agente, libero dal servizio, nel transitare in via XXV Aprile a Cerignola aveva notato una Fiat Panda, con l’antifurto in funzione e con all’interno una persona che sferrava colpi al blocco di accensione. Dopo essersi accorto della presenza del poliziotto, l’uomo, riconosciuto subito dall’agente, era sceso dall’auto ed era salito a bordo di un’alfa 147, di colore grigio, guidata da un complice, in fase di riconoscimento, e si era dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
L’ATTO INTIMIDATORIO. Dopo tre ore lo stesso agente, mentre stava rientrando presso la propria abitazione, aveva notato un giovane, con un cappellino da baseball, che stava legando una busta in plastica di colore bianco alla maniglia del portone d’ingresso della sua abitazione. Anche in questo caso Dimmito era stato subito riconosciuto dall’agente che dopo un controllo, aveva trovato, all’interno della busta in plastica, una testa di capretto mozzata, ancora sporca di sangue, con un foglio con su scritto ‘Infame’.
LE INDAGINI. Sul posto erano stati subito eseguiti i rilievi scientifici del caso, mentre altri agenti di Polizia erano alla ricerca di Dimmito che non era rintracciabile né presso la sua abitazione né presso i luoghi da lui normalmente frequentati. Inoltre, gli agenti avevano fatto richiesta di custodia cautelare nei confronti di Dimmito, emessa ieri pomeriggio, ed immediatamente eseguita dagli stessi agenti. Il giovane è apparso molto sorpreso per l’arresto avvenuto dopo un mese dalla tentata rapina e dall’atto intimidatorio. Nonostante ciò, nel momento del suo arresto ha dichiarato: "Devo pagare per quello che ho fatto".
GLI ATTI INTIMIDATORI. Non è la prima volta che gli agenti del Commissariato di Cerignola sono oggetto di atti intimidatori, ricordiamo l’autovettura di un agente incendiata sotto la propria abitazione, fuori dal centro abitato di Cerignola; ad un altro agente venne invece fatto rinvenire un ordigno rudimentale sotto il portone del condominio della sua abitazione. L’ultimo, qualche mese fa, quando, presso il centro smistamento delle Poste Italiane di Bari, venne rilevata una busta contenente alcuni proiettili, oltre ad un biglietto con chiare minacce nei confronti di un altro agente in servizio presso lo stesso Commissariato. 

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload