Chiusura degli asili nido comunali, Lovecchio (M5S) cerca un aiuto dal Ministero dell'Economia
C'è forse una via d'uscita per il problema degli asili nido comunali di Foggia. L'annunciata chiusura e soppressione delle scuole comunali dell'infanzia nel capoluogo dauno è stata infatti al centro di un'audizione durante la quale l'onorevole Giorgio Lovecchio (Movimento 5 Stelle) si è confrontato con il ministro dell’Economia e delle Finanze.
LA VICENDA. L'Amministrazione comunale, commissariata e guidata dal prefetto Marilisa Magno - ha ricostruito Lovecchio durante l'audizione -, aveva deciso di non partecipare ai quattro bandi del Ministero dell’Istruzione – che scadono il prossimo 28 febbraio – per l’assegnazione dei fondi del PNRR destinati alla realizzazione e alla messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia italiani. Questo comporta la chiusura delle 8 scuole dell’infanzia comunali attualmente funzionanti, perché secondo Magno si sarebbe in presenza di un numero esiguo di frequentanti.
L’AUDIZIONE DELLE COMMISSIONI RIUNITE. Ieri sera, nella Nuova Aula dei Gruppi parlamentari, le Commissioni riunite Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato hanno partecipato all'audizione del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Alla seduta ha partecipato anche Lovecchio, vicepresidente della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) alla Camera dei Deputati.
IL DPCM. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ripartisce il Fondo per la progettazione territoriale prevede la somma di 161.515.175 euro utili a rilanciare e accelerare la progettazione nei piccoli Comuni, le Province e le Città metropolitane delle regioni del Sud, Marche e Umbria, nonché nei centri delle aree interne. Il DPCM è stato proposto dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Proprio il ministro Carfagna aveva promosso la norma che istituisce il Fondo, inclusa all’interno del decreto ‘Infrastrutture’ (decreto-legge n. 121/2021, convertito in legge n. 156/2021) e ulteriormente potenziata nel corso dell’esame parlamentare del testo. Si tratta di una misura innovativa a sostegno degli enti territoriali, che assumono i progetti vincitori dei concorsi e possono utilizzarli per partecipare ai bandi e all’assegnazione delle risorse del PNRR e delle politiche di coesione nazionali ed europee.
LOVECCHIO PARLA AL MINISTRO. In audizione, Lovecchio ha parlato della situazione foggiana al ministro Franco: “Gentile ministro – ha detto il deputato foggiano – nella relazione che ci ha presentato, lei ha affermato che nei bandi di maggiore entità finanziaria rientrino gli avvisi per la presentazione da parte dei Comuni di proposte per la realizzazione di asili nido e scuole per l'infanzia, con l'obiettivo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Nell’ultima conferenza stampa dei ministri Bianchi, Bonetti e Carfagna, si è parlato di una serie di progetti che sono rientrati nel PNRR e destinati alle amministrazioni locali. Ci sono però, come nel caso della mia Foggia – ha aggiunto Lovecchio - amministrazioni locali commissariate: il Comune di Foggia ha ritenuto di non partecipare a nessun bando per scuole, asili nido e palestre. Rinunciare a diverse centinaia di milioni, per una città che presenta delle problematiche serie, ne diminuisce la qualità della vita. I bandi scadono il 28 febbraio e io chiedo se ci possa essere la possibilità di una riapertura in modo da poter far rientrare i Comuni commissariati, in cui gli amministratori svolgono il minimo indispensabile per la gestione corrente, nei suddetti bandi, nonostante siano rimasti fuori.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO FRANCO. “Credo che le amministrazioni commissariate – ha risposto il ministro dell’Economia e delle Finanze - possano concorrere come le altre. Ovviamente una gestione commissariale può avere meno pressione, meno incentivi nel partecipare. Se parliamo di un Comune rimasto tagliato fuori perché la sua gestione commissariale in quel momento non si è sentita di avanzare dei progetti, ritengo che si debba certamente ritornare sulla questione”.
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