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Cia Agricoltori della Puglia: “Tetti scoperchiati, stalle squarciate, capannoni a rischio crollo”

Unico aspetto positivo, dighe piene in Capitanata. “Ma è un momento nero”.

“Siamo preoccupati, anche perché non sembra esserci la giusta consapevolezza di quanto sta accadendo: le organizzazioni agricole e gli agricoltori stanno affrontando da soli un’emergenza infinita”. Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani, commenta così gli effetti della nuova ondata di piogge torrenziali, trombe d’aria e grandinate che si è abbattuta sabato 13 luglio su tutta la Puglia. Campi allagati e ortaggi strappati dalle piante nel Foggiano, vigneti frustati da vento e acqua nel Barese, uliveti e alberi da frutto sferzati da vento e pioggia nel Leccese, in provincia di Brindisi e di Taranto.

DANNI ANCHE ALLE STRUTTURE. “I danni sono ingenti – continua il Presidente – con perdite pesanti per tutte le colture stagionali, ma non soltanto ai prodotti. Sono moltissimi i piccoli capannoni, rimesse, caseggiati rurali, stalle e strutture agricole più in generale che hanno subito danni, con lo scoperchiamento dei tetti, in alcuni casi l’abbattimento di muretti, recinzioni, cancelli. Le strutture dei vigneti – si legge ancora nella nota – hanno subito danni evidenti, come abbiamo ampiamente documentato, anche fotograficamente, attraverso le moltissime segnalazioni ricevute dai nostri associati. Danni sono segnalati anche alle strutture agrituristiche, ai lidi in diversi punti delle coste pugliesi”.

ASPETTO POSITIVO: LE RISERVE IDRICHE. L’unico dato positivo di questa dannosa e inquietante “stagione delle piogge”, a confermare la tropicalizzazione del clima (un aspetto che proprio la CIA Puglia ha segnalato per prima), è lo stato delle riserve idriche: le dighe pugliesi hanno accumulato metri cubici d’acqua. In provincia di Foggia, la diga di Occhito, posta al confine col Molise, contiene oltre 180 milioni di metri cubici d’acqua, ben 16 milioni in più dello stesso periodo dello scorso anno; valori positivi anche per gli invasi di Capaccio sul Celone (circa 15milioni di metri cubici), San Pietro sull’Osento (quasi 10milioni di metri cubici) e Marana Capacciotti (circa 36milioni di metri cubici), con un saldo positivo rispetto a luglio 2018 di oltre 17 milioni di metri cubici.

LA FRAGILITA’ DEL TERRITORIO. Secondo l’organizzazione degli agricoltori sono molti i problemi: non reggono gli impianti fognari, le strade rurali e quelle urbane si trasformano in torrenti in piena, gli alberi sradicati dal vento diventano un pericolo mortale, la straordinaria violenza degli ultimi fenomeni meteo ha messo in evidenza la fragilità del territorio. Grandinate, piogge torrenziali e raffiche violentissime di vento sono ormai diventati eventi che, periodicamente, sconvolgono la regione da nord a sud, da Foggia alla Bat, dal Barese alle province di Brindisi, Lecce e Taranto.

CINQUE PUNTI E UNA RIFORMA ASSICURATIVA. “Serve un piano straordinario per mitigare i rischi derivanti da questi eventi calamitosi. Un piano – ha aggiunto Carabba – per il riassetto idrogeologico del territorio. E occorre che, una buona volta, le istituzioni si decidano a prendere di petto una riforma del sistema assicurativo per dare a tutti gli agricoltori la possibilità di stipulare polizze che li tutelino maggiormente dal rischio di perdere tutto. CIA Agricoltori Italiani, anche in Puglia, attraverso la sua proposta su ‘Il Paese che vogliamo’, lancerà un’iniziativa forte concentrata in 5 punti per metterci subito al lavoro, tutti insieme, per difendere l’agricoltura, dare una mano agli agricoltori e risollevare questo Paese”.

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