Cinque stelle, caos a San Severo. Candidata denuncia: “Inviate mail false per annunciare il mio ritiro”
Lo strano caso di Sabrina Regina
È mistero sulla candidatura di Sabrina Regina, giovane attivista del Movimento Cinque stelle di San Severo.
LA MAIL. Nei giorni scorsi a numerose redazioni locali – compresa la nostra - è arrivata una mail in cui si annunciava la rinuncia alla candidatura da parte di Regina, a favore di un altro esponente grillino. A poche ore di distanza, però, si scopre che la mail – con mittente proprio un indirizzo mail riconducibile a Sabrina Regina – sarebbe un falso.
LA DENUNCIA. “Tali notizie sono false e diffamatorie”, tuona l’attivista, che ha intanto sporto denuncia presso il locale Commissariato di Pubblica Sicurezza “contro chiunque abbia agito e favorito questo atto da condannare sia sotto il profilo politico che penale. Non ho mai dichiarato o scritto – ribadisce la Regina - di voler rinunciare alla candidatura, della quale anzi mi onoro, e men che di volerlo fare a favore di altro candidato sanseverese, che, secondo quanto pubblicato, considererei più meritevole della sottoscritta”.
LA SOLIDARIETÀ DEGLI ATTIVISTI. Ancor più pesante la replica di una trentina di attivisti del Movimento 5 Stelle di San Severo, che giudica la mail inviata – a quanto pare con un falso indirizzo di posta elettronica – una “delittuosa quanto diffamatoria azione di sciacallaggio politico. La nostra candidata è stata proposta da noi, con altri nomi, ed ha ottenuto il suffragio degli attivisti della provincia di Foggia nelle votazioni preliminari organizzate sul sito web del M5S. Il timore che fresche, nuove e incontaminate energie possano spazzar via il lerciume di chi è abituato a tessere trame sporche e sotterranee – concludono - è probabilmente ciò che muove alcuni delinquenti ad agire come tali”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.