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Cittadella dell’economia, il grillino L’Abbate attacca Governo e Camera di commercio

L'accusa del parlamentare Cinque stelle

Ritardi nei lavori, aperture annunciate e rimandate mese dopo mese, due aziende sull’orlo del fallimento, minacciata querela per un parlamentare pugliese Cinque Stelle e una struttura ora in vendita, ancor prima di aprire i battenti, da parte della Camera di Commercio di Foggia. È il riassunto del grillino Giuseppe L’Abbate attorno alla vicenda della Cittadella dell’economia di Foggia, che il parlamentare non esita a definire una ‘pagina emblematica e triste del Mezzogiorno d’Italia’.
LA PRIMA INTERROGAZIONE. Nel riepilogare la vicenda, L’Abbate non tralascia nulla. E torna al 12 febbraio 2014, circa un anno fa, quando il sottosegretario allo Sviluppo economico De Vincenti – in risposta alla sua ’interrogazione parlamentare datata ottobre 2013 – annunciò: “Sono in corso residue lavorazioni per completare l’opera, la cui consegna è stabilita al 31 marzo”. Il portavoce 5 Stelle chiedeva i motivi alla base della non apertura della Cittadella dell’Economia di Foggia, anche alla luce dei corposi fondi statali utilizzati per la costruzione del nuovo centro della Camera di Commercio foggiana e se il Governo intendesse assumere iniziative per evitare il ripetersi di casi del genere. E se normativamente – spiega L’Abbate - una soluzione per future situazioni fu trovata con la Legge di Stabilità 2014, nessuna novità, invece, giunse sul versante dell’apertura. I ritardi furono giustificati da De Vincenti così: “Il fallimento del consorzio CAT e la conseguente necessità per la Camera di Commercio di individuare altra impresa consorziata ha comportato un allungamento dei termini di ultimazione dei lavori che, iniziati il 28 maggio 2009, sono giunti al 95,06% come percentuale di avanzamento”, nel dicembre 2012.
LA QUERELA ANNUNCIATA. Poche settimane dopo, il deputato L’Abbate (M5S) tornò ad interrogare il Governo Renzi chiedendo “se, alla data del 31 ottobre 2013, i lavori impiantistici e strutturali siano stati ultimati, visto che gli stessi sono certificati dall'ente essere già al 95,06 per cento alla data del 19 dicembre 2012 e quali società, in questo caso, abbiano certificato gli impianti realizzati dalle società Dema Impianti e Tecnoelettra Srl e se fosse a conoscenza della fase di stallo creatasi dal mancato rilascio delle certificazioni delle società che hanno eseguito i lavori, come previsto dalla normativa, e come intenda adoperarsi per garantire l’apertura della Nuova Cittadella dell’Economia alla luce dei finanziamenti statali dedicati a tale opera”. Di tutta risposta – denuncia L’Abbate - alla seconda interrogazione parlamentare del deputato pugliese 5 Stelle, tuttora inevasa dal Governo Renzi, il presidente camerale Fabio Porreca e il responsabile unico del procedimento Matteo Di Mauro convocarono, proprio per il 31 marzo scorso (data della presunta ed auspicata apertura della struttura), una conferenza stampa in cui annunciarono querela nei confronti del deputato L’Abbate (M5S).
LA DATA. “Tralasciando la minacciata querela nei miei confronti della Camera di Commercio di Foggia, solamente annunciata come del resto è stile dell’ente fare in tutte le sue operazioni senza passare mai ai fatti – ribadisce il portavoce 5 Stelle – fu nuovamente prospettata una apertura per il successivo settembre con il trasferimento nella nuova struttura della Cittadella dell’Economia. Quello che doveva essere, nei sogni di tutti e da realizzare con i soldi di tutti i cittadini, il fulcro di un sistema direzionale a sud della città con la nascita di un vero e proprio distretto dell’economia con la fiera finalmente riammodernata e nuove attività economiche nell’area oggi, invece, viene incredibilmente messo in vendita ancor prima dell’apertura”.
LE MANCATE RISPSOSTE. Lo scorso primo dicembre, infatti, la Camera di Commercio di Foggia ha annunciato la messa in vendita (ma anche in affitto) della Cittadella dell’Economia rivolta all’intero panorama dell’amministrazione pubblica. “Come si possa porre in vendita una struttura se, ad oggi, ancora non è chiaro chi certificherà gli impianti, non si sa – commenta L’Abbate -. Attendiamo da mesi una risposta dal Ministro Poletti ma sarà difficile, nonostante le nostre continue pressioni, ottenere un intervento concreto da parte del Governo Renzi. A ciò si aggiunge che, i finanziamenti statali, dovevano servire a creare proprio quello che era nei desiderata di tutti per la città di Foggia e non per fare cassa alla Camera di Commercio del capoluogo foggiano. Dulcis in fundo, questa mancata trasparenza sulla vicenda sta comportando il fallimento di due società pugliesi, che hanno creduto in questo progetto ma che si sono ritrovate con lavori abnormi e crediti inesigibili”. Il riferimento è alle società altamurane Dema Impianti e Tecnoelettra Srl, protagoniste nella realizzazione della struttura e ora sull’orlo del baratro.

di Redazione 


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