Clan Moretti, 400 mila euro di stupefacenti in 4 mesi: una rete che riforniva Foggia e provincia
Accuse pesanti su quattro pregiudicati. Un quinto ancora da catturare
L’hanno denominata “Reckon”, gli inquirenti, per la minuziosa attenzione posta dagli indagati nel rendicontare economicamente al proprio vertice i proventi dell’attività. Un’indagine, quella effettuata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia, che si è chiusa questa mattina, con una esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, nei confronti di Pasquale Moretti, Alessandro Morena, Michele Piserchia e Cosimo Stramaglia. Sui primi, appartenenti all’omonimo Clan Moretti (il Morena era il suo autista personale), destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme con un altro soggetto ancora da catturare, gravano le accuse di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Gli altri due invece, destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, sono indiziati di concorso nella detenzione e nello spaccio di droga.
UNA RETE ORGANIZZATA E DEDITA AL TRAFFICO DI DROGA. Una estesa attività tecnica connessa ad innumerevoli servizi di osservazione, controllo e pedinamento quella messa in atto dalle forze investigative e che ha dato esito a perquisizioni, sequestri ed arresti, nonché videoriprese che hanno cristallizzato l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli indagati. Le investigazioni, pertanto, permettevano di far emergere l’esistenza a Foggia di un sodalizio organizzato facente capo a Moretti, al vertice dell’omonima batteria mafiosa operante nella città e figlio del capostipite Rocco, dedito al sistematico traffico di enormi quantitativi di hashish.
“UNA SPICCATA PROIEZIONE ESTERNA”. L’organizzazione aveva, inoltre, quale peculiarità, una spiccata “proiezione esterna”, poiché secondo gli inquirenti riforniva sistematicamente e stabilmente di significativi quantitativi di stupefacenti i referenti di micro gruppi criminali operanti non solo a Foggia, come nel caso di Stramaglia e di Piserchia, ma anche nei centri vicini. A dare le direttive era Moretti, rivolgendosi al Morena e a un altro componente del sodalizio attualmente ancora da catturare: era lui a prendere le decisioni più importanti, quali la determinazione del prezzo di vendita e delle altre condizioni contrattuali (per esempio se cedere a credito o meno, i soggetti da coinvolgere negli affari e le modalità di recupero dei crediti da parte dei clienti morosi). A Morena, invece, spettava il compito di gestire la “cassa comune”, provvedendo, a volte, anche alla suddivisione dei proventi illeciti. Mentre il terzo soggetto, attualmente ricercato, rappresentava la parte operativa del gruppo, gestendo, anche da solo, le varie attività di compravendita di droga.
10 CHILOGRAMMI A SETTIMANA. Ingente il volume d’affari prodotto dall’attività illecita che, in considerazione del fatto che venivano trafficati sino a 10 chilogrammi di hashish a settimana, si stima abbia raggiunto complessivamente, nei quattro mesi di monitoraggio, circa 400.000 euro di introiti. Per quanto riguarda Pasquale Moretti, la misura cautelare lo ha raggiunto direttamente nel carcere di Tolmezzo (UD), dove si trovava già ristretto per altra causa. Continuano, intanto, incessanti, le ricerche del catturando, che da tempo aveva lasciato la provincia di Foggia.
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