Codice rosso, a Foggia 4 provvedimenti cautelari: gelosia, violenza, minacce e maltrattamenti
Nella scorsa settimana e nella giornata di ieri, 2 ottobre, gli agenti di Polizia appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Foggia – III Sez. “Reati contro la persona” – al termine delle indagini coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica e su richiesta di quest’ultima, hanno eseguito tre ordinanze applicative di misura cautelare personale a carico di quattro persone, emesse dal GIP presso il Tribunale di Foggia, in applicazione della normativa del cosiddetto. “codice rosso”, il provvedimento che modifica il codice di procedura penale sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
LE MINACCE. Più in particolare, è stata eseguita la misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa a carico di un uomo, classe '81, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori ai danni della propria ex compagna. Dopo l’interruzione della relazione, ha pedinato la donna a bordo della propria autovettura anche sotto l’abitazione dell'ex compagna in orario notturno, tempestando la vittima del reato con messaggi sui social e sull’utenza telefonica, nonché a mezzo di numerose chiamate - anche 82 in una sola giornata - , con contenuto molesto, intimidatorio e umiliante. La donna è stata così costretta ad alterare le proprie abitudini di vita, a diradare le proprie frequentazioni e a mantenersi in contatto telefonico con i familiari o con un’amica ogni qual volta rientrava da sola a casa.
I MALTRATTAMENTI. Ulteriore misura cautelare avente ad oggetto il divieto di avvicinamento alla parte offesa, a firma del GIP di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stata eseguita dagli Agenti della Squadra Mobile al termine delle indagini a carico di una giovane coppia, rispettivamente classe ’92 e ’95, per i reati di maltrattamenti e lesioni aggravate poste in essere ai danni di una giovane vittima, una bambina del 2015, nata dalla precedente relazione del ragazzo. L’attività espletata ha permesso di accertare più episodi di percosse ai danni della minore, travalicanti i normali mezzi educativi, tali da assumere una portata vessatoria anche in ragione degli oggetti usati per le percosse, tali da cagionare sul viso e sul resto del corpo vistosi ematomi.
GELOSIA FOLLE. Infine è stata eseguita a carico di un uomo classe ’68, la misura dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla parte offesa, nonché ai luoghi dalla stessa frequentati, in quanto ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della propria moglie convivente. Spesso, animato da futili motivi legati all’eccessiva gelosia, maltrattava la stessa, sottoponendola a sistematiche vessazioni psicofisiche, ingiuriandola ripetutamente e inveendo nei suoi confronti, minacciandola in più occasioni di ucciderla e farle del male se non avesse smesso di lavorare, pedinandola e appostandosi nei luoghi di lavoro per ingiuriarla e minacciarla ulteriormente, sino a percuoterla con schiaffi al viso in occasione dei frequenti litigi, anche dopo aver abusato di sostanze alcoliche.
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