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Come si batte la criminalità? Con la cultura. E allora sentiamoci Lib(e)ri per reagire

Presentata la rassegna con quattro presentazioni

Libri per spezzare le catene. La cultura per affrontare (e sconfiggere) l’ignoranza, anticamera della violenza.
LA RASSEGNA. Perché i comunicati e le riflessioni dopo una bomba - o all’indomani di un atto criminale - servono. Ma non bastano. Ed è proprio spinti da questa convinzione che Libera, assieme al Comune di Foggia, la libreria Ubik, Barattolibri, Amnesty International, i Presidi del libro e la redazione di Foggia Città Aperta hanno deciso di dare un segnale culturale alla città. Anzi quattro, come i volumi che si presenteranno nell’arco della rassegna “Lib(e)ri per reagire”.
IL PROGRAMMA. Si parte giovedì 17 ottobre, alle 19 nella libreria Ubik con Stefano Piedimonte che presenta “Voglio solo ammazzarti” (Guanda). E' il primo di una "quaterna di libri impegnati, che abbiamo scelto – spiega Michele Trecca, titolare della Ubik – per la loro capacità di affrontare il tema della criminalità sotto vari punti di vista, anche con ironia. Quello che emerge è che loro, i criminali, in realtà sono dei poveracci. E noi, con la cultura siamo più forti”. A seguire, giovedì 24 ottobre (ore 19, libreria Ubik), Francesco Abate presenta “Un posto anche per me “(Einaudi),
 
IL CORAGGIO. Quello del 5 novembre sarà un appuntamento particolare: alle 18, nella Sala Rosa del Palazzetto dell'Arte, Lionello Mancini presenta “L'onere della toga” (Rizzoli), dedicato alla memoria di Giovanni Panunzio. “Speriamo di celebrarlo in maniera ancora più evidente per la città – sottolinea il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli – e in questo momento l’intera cittadinanza deve reagire, come hanno fatto tutti quelli che si sono impegnati per questa rassegna: non è facile mettere la propria firma, il proprio nome per una iniziativa del genere”.
LA CHIUSURA. La rassegna si chiude sabato 16 novembre (ore 19, libreria Ubik), con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso che presenta “Acqua santissima” (Mondadori).Alla rassegna ha aderito anche il Presidio del libro. “La condivisione del presupposti – spiega – ha portato il Presidio ad accogliere l’invito e patrocinare l’iniziativa. Il tema riconduce chiaramente al circolo ermeneutico agostiniano : comprendeo per credere, credo per capire.

di Redazione 


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