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Riccardi dopo lo scioglimento del Comune di Manfredonia: “Non ci sto e non mi arrendo”

Come annunciato dopo la lettura della relazione definitiva che ha portato allo scioglimento per infilatrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Manfredonia l'ex sindaco Angelo Riccardi è intervenuto sul tema, e ha scelto di farlo con un lungo post su facebook.

NESSUN CONDIZIONAMENTO. "A Manfredonia c’è criminalità - scrive Riccardi - così come in tante altre città. La stampa fa la sua parte sviscerando (a modo proprio) le 365 pagine, ma anch’io farò la mia. Perché in quelle pagine emerge chiaramente che la criminalità non ha condizionato il normale andamento dell’attività amministrativa. Lo dico io? No, lo dicono le carte. Quelle stesse carte con tanto di RISERVATO impresso su ogni pagina per 365 volte, eppure girate a tutte le testate che ora possono utilizzarle a proprio uso e consumo, senza nessun rispetto per la privacy per persone che non c'entrano nulla eppure sono lì".

CI CONOSCIAMO TUTTI. "Un documento - continua l'ex-sindaco della città sipontina - che contiene una mole di dati incredibile, ma semplicemente perché incredibili sono le parentele o i collegamenti riportati. Un librone dove c’è una bella fetta della città, con nomi, cognomi, date di nascita. Allora siamo tutti mafiosi? No, semplicemente ci conosciamo un po’ tutti, così come accade in tutti i paesoni di provincia, specialmente al Sud, ma questo non può essere un buon motivo per fare di tutta l’erba un fascio. (...) Addirittura bisogna stare attenti a non abitare nello stesso quartiere di chi può essere finito per qualche motivo nel mirino delle forze dell’ordine. Oppure, bisogna evitare di porgere l’estremo saluto a chi ha lavorato con onestà e professionalità per una vita, ma aveva la colpa di essere fratello di ‘qualcuno’ (a proposito, il post 'incriminato' ha avuto 502 like; questo vuol dire che chi ha lasciato un like o un commento è un colluso?!)".

CHIEDIAMO SPIEGAZIONI.Io non ci sto. Io non mi arrendo - conclude Riccardi -. La legge prevede che un Comune sia sciolto per mafia per l’accertamento di condizionamenti. Non mi sembra sia il caso di Manfredonia, nonostante le voci ed illazioni di tanti che non mi hanno mai ritenuto simpatico. Provate a mettere da parte il partito preso o le opinioni personali e per una volta cercate, anzi, cerchiamo di essere tutti uniti e facciamo sentire le nostre ragioni. Tiriamo fuori la nostra dignità e chiediamo allo Stato delle spiegazioni, perché io non ci sto a portarmi dietro questo marchio infame e spero non ci stiate nemmeno voi. Farò sentire la mia voce e contesterò punto per punto. Lo farò per me, ma anche per voi. Io sono pronto”.

di Redazione 


 COMMENTI
  • Sipontino

    23/10/2019 ore 22:54:00

    Sta in politica da quando è nato ed oggi per la prima volta parla dí criminalità. Poi viene il procuratore nazionale anti mafia e scompaiono tutti... preferiscono lo struscio a Monte Sant’Angelo per la festa patronale, certo fa più immagine. Spero Riccardi comprenda che deve arrendersi. Non è capace. Buco di bilancio a parte, non ha saputo te ere in piedi un progetto politico per la città, ed “il bello viene ora”, si per i sipontini che pagheranno i loro errori. Mi oiacerebbe che pagasse Riccardi, Campo, ma anche Bordo e Batta etc... l’arretratezza della città di Manfredonia, l’incapaci di progettare una città nel tempo. Sono in politica da 30 anni e se non è colpa loro, non so di chi può essere. A casa tutti.
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