I commissari aprono al comitato Società Civile: “Finalmente ricevuti in Comune, nessun distacco con la cittadinanza”
Protocollato un documento con alcune urgenze cittadine
“È da maggio scorso che chiediamo via Pec di essere ricevuti in Commissione, finalmente siamo riusciti a ottenere un’udienza al Comune e abbiamo portato alcune istanze che riteniamo urgenti per la città”.
NESSUN DISTACCO TRA COMMISSIONE E CITTADINANZA. Uno spiraglio importante per tutte quelle realtà associative e non che, per forza di cose, hanno un bisogno vitale di interfacciarsi con le istituzioni, in primis con il commissariato comune di Foggia. A darlo è il comitato di cittadinanza attiva La Società Civile, trasposizione associativa in forma di proposta dell’ormai noto gruppo social “Foggia non si lega”, rappresentato dalla presidente Lucia Aprile e da alcuni sostenitori, ricevuti nel primo pomeriggio a Palazzo di Città dalla commissione straordinaria composta da Marilisa Magno, Rachele Grandolfo e Sebastiano Ciangrande. “Non esiste che ci sia distacco tra commissione e cittadinanza – ha aggiunto in merito Francesco Strippoli, membro del comitato – perché poi succede che, ad esempio, i commissari non sono a conoscenza del fatto che l’unico parco della città è per metà recintato: è quanto abbiamo appurato proprio durante l’incontro in Commissione”.
LE FAMIGLIE DI BORGO MEZZANONE. Parco San Felice, dunque. Ma anche altre urgenze sono finite sulla scrivania della Commissione che è subentrata dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Foggia: “Hanno ascoltato con attenzione – ha aggiunto Strippoli – e hanno protocollato il nostro documento”. Tra le questioni sollevate, oltre all’occupazione abusiva del più grande parco foggiano, il comitato ha sottolineato la situazione delle famiglie alloggiate temporaneamente in Borgo Mezzanone che, nonostante la regolare assegnazione, attendono da vent’anni che il loro diritto ottenga soddisfacimento: “A proposito di questo, la commissione ci ha detto che verrà realizzato un bando a parte proprio per mettere in regola ogni cosa”.
URP E SEDI ASSOCIAZIONI. C’è poi l’URP, ossia la realizzazione di un Ufficio Relazioni con il Pubblico che sia realmente funzionante – e non un numero di telefono su un sito internet a cui non risponde nessuno probabilmente da sempre. Ma anche l’individuazione di una sede fisica per il comitato stesso – a vantaggio anche delle altre realtà della città – e, non ultima, la questione “della rotazione dei dirigenti in carica a seguito dello scioglimento del Comune”, come si legge nel documento presentato in Commissione.
I DIRIGENTI DEL COMUNE. “A riguardo citiamo la relazione prefettizia che rileva ‘come gli esiti dell’indagine ispettiva abbiano chiaramente evidenziato la pervasività della criminalità organizzata in aree amministrative dell’ente, con particolare riguardo al settore competente dell’affidamento dei servizi pubblici, ingerenza favorita da una colpevole inosservanza delle disposizioni normative da parte degli apparati amministrativi nelle procedure seguite per gli affidamenti e, soprattutto, nelle verifiche antimafia’. La statistica – si legge ancora – mostra che quasi il 70% dei Comuni sciolti per mafia abbiano visto un avvicendamento delle figure dirigenziali, e nel nostro caso alcuni di loro ricoprono suddetti incarichi da decenni”.
NESSUNA CHIUSURA NELLE PROPRIE STANZE. “La Commissione deve ascoltare la cittadinanza – ha concluso Strippoli a nome del comitato La Società Civile – e interfacciarsi con le associazioni, non è prevista alcuna chiusura nelle proprie stanze. A disciplinarlo è proprio il Testo Unico degli enti locali, all’art. 145 comma 5, in cui si dice che ‘la commissione straordinaria si avvale, anche mediante forme di consultazione diretta, dell’apporto di rappresentanti delle forze politiche in ambito locale, dell’Anci, dell’Upi, delle organizzazioni di volontariato e di altri organismi locali’. Questo va sottolineato in favore di tutte le realtà sane della città”.
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