Il silenzio
dei commissari alimenta le chiacchiere: Foggia è in campagna elettorale
mascherata da associazionismo
Si (tra)vestono da associazioni, ma a sfilare la maschera emerge il vero volto: una candidatura. Guai a fidarsi, d’ora in poi, di qualsiasi incontro pubblico. O meglio, filtrare gli appuntamenti e “pesarli”. È un’avvertenza necessaria a un annetto dalle prossime elezioni a Foggia. Quelle post commissariamento, quelle del – adoperando termini di cui già si abusa in città – del rinnovamento e della legalità.
I PARTITI. Tra i delusi che confidavano di giocarsi le carte già a ottobre scorso, spuntano ora anche i professionisti dell’associazionismo. Non chiamateli politici, però, si offenderebbero. E non fate riferimento a partiti, ne prenderebbero le distanze.
Perché a Foggia, la politica sembra morta. Sono rimasti in pochi a non vergognarsi e rivendicare la propria identità mettendo il simbolo di partito (qualunque sia) accanto al proprio nome. Più facile trincerarsi dietro un movimento o un’associazione, ancor meglio se un consorzio o un comitato, così da dissimulare meglio l’ambizione politica. Perché di questo, sostanzialmente, si parla.
LA CURA. Resilienza, direbbero quelli bravi, tanto per andare di termini abusati.
A Foggia la politica non è morta. Certo, la claque di Landella si è dissolta, con tanti che applaudivano sotto (o sopra) il palco ed entravano a Palazzo di Città come a casa propria ma ora disconoscono i rapporti con l’ex sindaco. Ma altre claque sono pronte a consolidarsi.
E cos’è meglio, in una città “mafiosa” che farsi paladini dell’antimafia? Ora tutti per la legalità, quasi fosse un locale alla moda dove, come abitudine a Foggia, gettarsi nel momento in cui ci vanno tutti. Poi, quel locale non è più trendy e ci si sposta in un altro. Il Comune, però, non segue le stesse regole della movida. E se il silenzio dei commissari non fa altro che alimentare le chiacchiere dei ciarlatani, allora meglio leggere bene le avvertenze affinché la cura non sia peggio del male.
E, soprattutto, leggere bene le controindicazioni: un uso scorretto può aggravare la malattia (di Foggia). Pertanto, tenere lontano dalla portata dei cittadini. E occhio alle maschere: non è Carnevale…
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