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Piacciono le indagini del commissario Spinelli, il protagonista della serie di romanzi gialli ambientati a Foggia

La serie dello scrittore foggiano Alfredo Ricciardi

C'è un nuovo commissario che sta facendo breccia tra i lettori digitali e non. Si chiama Nando Spinelli, è un commissario di polizia originario di Ascoli Piceno che però vive e lavora a Foggia. Tra le vie del capoluogo dauno indaga per risolvere con arguzia i casi di omicidio a lui affidati. A creare il personaggio è stata una 'penna', manco a dirlo foggiana. Si tratta di Alfredo Ricciardi, scrittore per hobby almeno fino a quando si è fatto apprezzare sul web.

I ROMANZI. In poco più di un anno e mezzo, da dicembre 2018 a luglio 2020 i romanzi con protagonista il poliziotto ascolano sono diventati ben quattro: dopo l'esordio con "Sepolcri imbiancati", sono arrivati “Inciso nel cervello” (aprile 2019), “Troppi film americani” (dicembre 2019) fino all'ultimo, uscito prima dell'estate scorsa, “Status symbol”. Alfredo ha iniziato quasi per gioco ma poi ci ha preso gusto. “Quando ho scritto il mio primo romanzo – ci racconta – pensavo che l'avrebbero letto parenti ed amici, ed i pochi lettori "sconosciuti" mi avrebbero massacrato. Poi ho preso coraggio”.

GIUDIZI ESALTANTI. Una scelta, a giudicare dal risultato, che è stata azzeccata. In totale sono ormai oltre tremila le copie vendute in formato digitale su un noto portale di e-commerce e le recensioni sono entusiaste. “Suspence, ottimo intreccio e finale non scontato sono ancora gli ingredienti principali del terzo romanzo del commissario Spinelli" scrive una lettrice di “Troppi film americani”. "Sì, commissario Spinelli, di indagine in indagine, mi sono affezionata a lei e ai suoi collaboratori. Storie con una loro profindita', storie che tengo compagnia, storie gialle. Sono bravi i nostri scrittori italiani. Senza effetti efferati speciali, ma tanta empatia” replica un lettore che ha letto tutta la serie di romanzi. Quello a cui, invece, è più affezionato Alfredo è il secondo (Inciso nel cervello) perchè strettamente collegato alla storia della nostra città. "È diviso in due parti – rivela l'autore – nella prima si racconta un episodio in epoca dei bombardamenti Alleati su Foggia, poi il seguito è ambientato ai giorni nostri, insomma un'indagine di omicidio seguita da Spinelli, legata agli eventi del 1943”.

IL RAPPORTO CON FOGGIA. Il protagonista si ritrova quasi costretto a restare a Foggia dopo essersi trasferito per amore di una ragazza con cui però le cose non vanno come sperato. Con la città non ha un ottimo rapporto ma, indagine dopo indagine, ne scopre lati nascosti. Un modo di vivere la città ereditato dall'autore. “Io spesso credo di odiare Foggia, - confida - ma come si odia il migliore amico che potrebbe essere la persona migliore del mondo ma non si impegna, che potrebbe volersi bene ma non si cura di niente, pensa solo a sopravvivere alla giornata. Tuttavia non puoi fare a meno di volergli bene, anche se sai che è tutt'altro che perfetto”. Un concetto ribadito nella pagina Facebook della serie (qui il link) nella quale Alfredo scrive "Questo è uno dei motivi per cui mi fa piacere che i romanzi del commissario Spinelli siano letti in tutta Italia. Provare a trasmettere il concetto che a Foggia non esistono solo i criminali (veri o di fantasia come quelli a cui Spinelli dà la caccia), ma c'è anche tanta brava gente... Gente che lavora, che si sbatte per sbarcare il lunario, che a volte non si fida ma spesso si apre e ti accoglie. Ecco, Foggia è tutto questo”.

LA PUBBLICAZIONE. Intanto i lettori chiedono a gran voce il quinto episodio. Non avendo una casa editrice Alfredo si autopubblica. “Ci sono pro e contro. Sicuramente devi pensare a tutto tu: ideare una copertina, correggere le bozze, scovare errori, fare pubblicità. Allo stesso tempo non hai "obblighi", nessuno ti dice che il libro "non funzionerà", insomma sei libero di pubblicare un po' quello che ti pare, nella forma in cui ti pare”. E, a quanto pare, per l'appunto, i lettori apprezzano.

di Michele Gramazio


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