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Compensi da restituire, l’Asl Foggia prova a rassicurare i medici: “Fate bene a tutelare un diritto, chiariremo tutto”

“I medici di medicina generale in queste ore sono impegnati nella tutela di un loro diritto. Fanno bene a farlo. Tuttavia la ASL di Foggia, dal canto suo, ha dovuto sospendere i compensi legati al maggiore disagio, ottemperando ad una disposizione perentoria, articolata e circostanziata della Regione Puglia”.

LA VICENDA. Arriva anche il commento ufficiale del commissario straordinario della ASL di Foggia, Vito Piazzolla, in merito alle ultime notizie sui compensi dei medici di medicina generale impegnati nelle aree disagiate del Subappennino Dauno e del Gargano. I medici di medicina generale della provincia di Foggia saranno infatti costretti a restituire alla Asl di Foggia la quota aggiuntiva erogata ai professionisti in servizio nelle aree svantaggiate, perché la ASL FG avrebbe erogato il compenso senza mai formalizzare l’accordo sottoscritto in Regione.

IL DISAGIO. “Io stesso – evidenzia Piazzolla - mi sono adoperato immediatamente perché fosse fatta chiarezza sulla vicenda. Abbiamo aperto un tavolo di discussione con il Comitato Aziendale della Medicina Generale dando fattiva disponibilità ad approfondire la questione: noi comprendiamo, infatti, che il disagio dovuto alla complessità orografica del nostro territorio (sessantuno comuni, di cui molti piccoli e collocati in zone difficili da raggiungere come i monti Dauni e il Gargano) richieda un maggiore impegno da parte dei medici”. Ecco perché il commissario ha chiesto ai collaboratori “di articolare una risposta puntuale su quanto accaduto in passato e di produrre e trasmettere tutti gli atti che hanno consolidato gli accordi aziendali, in modo da rispondere tempestivamente ai dirigenti regionali e chiedere un incontro per chiarire l’accaduto”.

RIVEDERE LA PROCEDURA. “Siamo, così, disponibili, - conclude Piazzolla - in una azione coordinata con la Regione, a rivedere l’intera procedura onde continuare ad assicurare alle popolazioni interessate la tutela del diritto alla salute e ai medici quanto dovuto, nel rispetto delle norme e delle procedure individuate e condivise con le Regione e con gli organismi di garanzia della Medicina Generale ”.

di Redazione 


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