Stampa questa pagina

"La maturità del bene": 18 anni di solidarietà, i Fratelli della Stazione diventano maggiorenni

14 febbraio 2005.
Fuori piove e fa freddo.
Un gruppo di ragazzi si reca dal notaio per ufficializzare un percorso iniziato diversi anni prima. Perché già nel 1999 Leonardo Ricciuto e Ivana Piccirilli vanno la sera in stazione per incontrare ai poveri. A loro si uniscono altri volontari, molto spesso provenienti da realtà associative, parrocchie, gruppi diversi. Arrivano Emiliano, Claudio, Gianni, Laura, Lorenzo, Sonia, le sorelle Laura e Francesca, le sorelle Giulia ed Alessandra, Maurizio e così via. Il gruppo di volontari cresce, riesce a dividersi la settimana e a coprire quasi tutti i giorni, sabati sera compresi.
Ma cresce anche l’esigenza di fare di più, di aiutare in modo ancora più concreto i senza dimora che incontrano in stazione. Anche perché a quei tempi, davanti alle panchine di piazzale Vittorio Veneto, potei incontrare più di cinquanta clochard. Uomini e donne, giovani ed anziani. Italiani e migranti.
Il professor Alessandro, Marian, Dora, Juan, Giovanna, Michele, Enzo, Antonia e tanti altri.
Per questo, da quel bisogno, dalla voglia di provare a migliorare le loro condizioni di vita, decidono di diventare associazione.

INNAMORATI DEI POVERI. Come data, un po’ per caso e un po’ per scelta, scelgono quella del 14 febbraio.
San Valentino, la festa degli innamorati, Perché loro – dicono – sono innamorati dei poveri. Non a caso, pur restando un’associazione laica, sono sempre stati ispirati agli insegnamenti di Madre Teresa di Calcutta. E quei tempi, davanti alle panchine, prima di iniziare a distribuire latte e biscotti, si mettevano in cerchio per pregare insieme ai poveri. Cattolici, musulmani, ortodossi. Ognuno pregava seguendo la propria religione, in una babele ecumenica che arricchiva lo scambio e la conoscenza.

L'ASSOCIAZIONE. Nel pomeriggio del 14 febbraio, quindi, un gruppo composta da una decina di giovani ventenni, fonda l’associazione dei Fratelli della Stazione. Un passaggio necessario per provare a sviluppare più interventi, nati dalla lettura dei bisogni intercettati per strada e dalle richieste dei poveri.
Nasce subito il giornale di strada “Foglio di Via”, che ancora oggi (ad aprile festeggia anche lui 18 anni) porta avanti il suo progetto di informazione sociale offrendo una piccola occasione di reddito ai diffusori che distribuiscono il giornale nei luoghi della città; nasce lo sportello di Avvocato di Strada, che ancora oggi offre assistenza legale gratuita a poveri e senza dimora.
Poi arriva l’Help Center, grazie all’immensa sensibilità dell’ex assessore alle Politiche Sociali Tino Grisorio, che per sette anni orienta, guida ed accompagna i senza dimora che si rivolgono allo sportello. Poi arriva un altro assessore e la differenza si sa, la fanno le persone e così l’Help Center chiude. Così come grazie alla sensibilità dell’ex sindaco Gianni Mongelli, dopo anni di battaglie, si sblocca la residenza anagrafica fittizia, che ancora oggi permette ai senza dimora di non essere più invisibili e di poter accedere a diritti fondamentali quali lavoro, Welfare, voto, salute.

IL DORMITORIO. Ma grazie alla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e alla straordinaria disponibilità di padre Luigi Martella, parroco della chiesa di Sant’Alfonso de’ Liguori, per sei anni l’associazione gestisce un dormitorio che offre 30 posti letto ai senza dimora: Oltre 400 persone diverse accolte in quegli anni, togliendo dalla strada centinaia di uomini che in quegli spazi possono lavarsi, dormire, mangiare, cambiarsi. Ma il Covid e l’Asl di Foggia lo chiudono.
La mancanza di posti letto e di un Piano di Emergenza Freddo, però, spinge i volontari a pensare a nuove modalità di accoglienza. E così, sempre con il sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia da tre anni accolgono i poveri (tante donne con bambini) nel b&b il Bunker degli Inventori.
Da quattro anni, invece, gestiscono il Centro Diurno “Il Dono”, nato e voluto come necessità di offrire ai senza dimora un luogo in cui fare curriculum, cercare lavoro, orientarsi, partecipare a laboratori, ripararsi dal freddo. Un sogno che l’associazione porta avanti grazie alle realtà che l’hanno sostenuto in questi anni attraverso i bandi: Fondazione Vodafone Italia, Fondazione Megamark, 8xmille della Tavola Valdese, Regione Puglia, Fondazione Intesa San Paolo.
In mezzo, tante Giornate Interetniche, tante Notti dei Senza Dimora, tante a Cena Insieme, fino a candidare nel 2009 un senza dimora fittizio - Antonio Barbone - alla carica di sindaco di Foggia.

IL GRUPPO. 18 anni al servizio di poveri e senza dimora. Quel gruppo negli anni è cresciuto.
Nuovi passi accompagnano il cammino dei volontari. L'obiettivo è sempre lo stesso: provare ad offrire un po' di latte caldo e biscotti, ma soprattutto un sorriso a chi per i motivi più diversi vive per strada. Tanti i senza dimora che in questi anni ci hanno aiutato a crescere come volontari e persone. Che ci hanno spinto a migliorare il servizio, a potenziare i nostri interventi, ad avere nuove visioni di accoglienza ed inclusione.
Abbiamo fatto solo un piccolo tratto del percorso.
Il meglio, lo sappiamo, deve ancora arrivare.
Buon compleanno FdS
e.m.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload