Il Movimento Cinque Stelle di Foggia si presenta per la prima volta alla stampa e alla città, dopo la certificazione ottenuta da Beppe Grillo e la conferma ufficiale della partecipazione alle prossime elezioni amministrative.
IL PROGRAMMA. A partire dal formato con cui è presentato (altro che tecnologie-web: cinque fogli ciclostile consegnati a tutti i partecipanti con buona pace per l'ambiente) il programma sa di deja-vu e di “vecchia politica”. I temi toccati sono quelli più in voga in questo periodo tra tutti o quasi i candidati: risanamento dei conti del Comune, trasparenza amministrativa, stop all'urbanistica selvaggia, nuove politiche ambientali, rilancio della cultura.
L'AMBIENTE. Ci sono alcuni cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle come quello relativo alla gestione dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata porta a porta, ma non è chiarito come e con quali soldi realizzarla. C'è anche il no senza se e senza ma a inceneritori e centrali a biomasse anche se si tratta di temi non di stretta pertinenza comunale.
TRA OTTIMI SPUNTI E GAFFE. Non mancano spunti interessanti. È il caso della riorganizzazione del Nucleo di polizia edilizia che dovrebbe vigilare sugli abusi di privati e imprese in campo edile; o di una serie di iniziative a favore dei disabili come la lotta serrata alle barriere architettoniche; quando però - poche volte - si scende nel concreto e si indicano tempi di attuazione, si finisce con imbattersi in contraddizioni (è il caso dell'eliminazione completa dei cassonetti stradali che prima - si azzarda - sarà fatto in sei mesi e che, qualche rigo più in là - si corregge - sarà completato in un anno). Del segnale più forte lanciato durante l'incontro: "Romperemo il connubio tra politica e tecnostruttura amministrativa. Se sarà il caso cacceremo via qualche dirigente", non c'è invece alcuna traccia scritta.
ARIA DA “PARTITO”. "Non facciamo promesse ma siamo pronti a fare battaglia" è il
refrain dei cittadini “prestati alla politica”, mentre appare più navigato il candidato sindaco, Vincenzo Rizzi, che ha l'aria di “un politico prestato al Movimento” piuttosto che il contrario. Non sono solo i suoi incarichi precedenti nel PD a farlo pensare, ma anche la sua capacità di sviare temi delicati. Anziché cogliere l'occasione della conferenza per affrontare il tema delle polemiche e delle frizioni che hanno preceduto la certificazione e dare un segnale di trasparenza, Rizzi preferisce infatti evitare accuratamente di fare i nomi dei candidati e glissa quando gli si chiede conto delle spaccature causate dalla sua candidatura
(GUARDA L'INTERVISTA). Eppure l'argomento della sfiducia dei 17 candidati e delle “epurazioni” tra gli eletti alle Comunarie online – come ammette lo stesso candidato sindaco - è giunto a livello nazionale e lo staff di Grillo in questi giorni sta richiedendo specifiche motivazioni.
NESSUNA ALLEANZA AL BALLOTTAGGIO. La fiducia tuttavia non manca. "La gente ci avvicina per strada e dice che voterà per noi” fanno sapere entusiasti i candidati. E quanto meno pubblicamente si sgombra il campo dai dubbi su possibili alleanze e apparentamenti. “Non faremo nessuna alleanza in caso di ballottaggio” afferma con chiarezza Rizzi. “Non è possibile alcuna mediazione con i soggetti che hanno causato il disastro della città di Foggia”.