Come era nell'aria, il Consiglio Comunale approva la modifica dei criteri di nomina degli organi amministrativi nelle partecipate che prevede il ritorno ai consigli di amministrazione dopo la parentesi dell'amministratore unico avutasi nell'era Mongelli. La maggioranza vota compatta per il sì assicurando il mantenimento degli attuali costi, mentre Marasco tuona: “Foggia non può tornare ad aziende partecipate come poltronifici”.
ABBANDONO DELL'AULA. In aperto contrasto con la decisione, tutti i consiglieri di minoranza abbandonano l'aula. Le motivazioni del gesto sono tutte riassunte nelle parole di Marasco (
che aveva lasciato l'assise già alla seduta di insediamento): "Le regole del confronto democratico sono una cosa seria, la maggioranza di centrodestra le usa invece per pagare i debiti della campagna elettorale".
LE COMMISSIONI SCENDONO DA 5 A 4. Nominate anche le commissioni consiliari permanenti. Maggioranza e minoranza concordano sulla riduzione del numero da 5 a 4 con un ridisegno delle competenze di ciascuna. Nessuna riduzione invece dei componenti in carica di ciascuna commissione nonostante la diminuzione del numero di consiglieri totali stabilita dalla legge (scesi da 40 a 32). Resta dunque immutato il loro numero: 8 consiglieri (5 della maggioranza, 3 dela minoranza).
MIRANDA “DECISIONE CONCERTATA”. Soddisfatto delle nomine il neo presidente del Consiglio Comunale, Luigi Miranda secondo il quale il risultato raggiunto è “frutto del lavoro e della concertazione emersa dalla riunione dei capigruppo che è riuscita a trovare un accordo sui componenti da eleggere e sulle competenze da assegnare a ciascuna commissione».
MARASCO: “UN ACCAPARRAMENTO”. Non della stessa opinione Augusto Marasco, per cui anche su quest'aspetto si è dimostrato che “Landella e i suoi hanno in testa solo l'accaparramento”. L'ex assessore all'Urbanistica cita ad esempio la Commissione per la nomina dei Giudici Popolari (nominati Rignanese e Fusco, entrambi della maggioranza): “Neanche in un'innocua Commissione che serve a formulare gli elenchi dei giudici popolari – ha evidenziato -, dove finora c'era sempre stato un consigliere della maggioranza e uno della minoranza, siamo riusciti a far passare la nostra indicazione per Vincenzo Rizzi".