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Foggia, nuovo provvedimento anti-prostituzione: "Quando era in vigore l'ordinanza, il fenomeno è diminuito"

Parte da una certezza: durante il periodo di vigenza dell’ordinanza sindacale da agosto a fine gennaio si è registrata “una significativa azione di contrasto del fenomeno della prostituzione su strada grazie all’intensa attività posta in essere dalle forze di polizia operanti sul territorio”. Mentre “a decorrere dalla data di cessazione della vigenza della precitata ordinanza il fenomeno in argomento si è nuovamente manifestato in misura considerevole e preoccupante”.

LA RIUNIONE. È per questo che – con decorrenza immediata – fino a fine febbraio a Foggia torna l’ordinanza anti-prostituzione. La firma di Franco Landella arriva dopo una specifica riunione tecnica, tenuta a metà luglio in Prefettura. Ed è un provvedimento – è scritto nero su bianco nell’ordinanza – anche relativa “al livello di allarme sociale che desta nella comunità locale e alla grave compromissione della sicurezza della circolazione stradale sia urbana che extraurbana, con particolare riferimento alla SS.16 Adriatica, nel tratto ricadente nell'ambito territoriale del Comune di Foggia”.

I CONTROLLI. Nel vertice è stata evidenziata “la stringente necessità di effettuare servizi specifici, con il concorso di tutte le forze di polizia, ad ordinamento nazionale e locale, per meglio contenere il fenomeno lungo la strada statale”. Per tutti questi motivi, dunque, “si rende necessario reiterare il provvedimento ordinatorio in argomento per un ulteriore periodo” anche perché “il fenomeno tende a manifestarsi in maniera recrudescente in numerose aree del territorio urbano e che recentemente si è ripresentato, in maniera dilagante, anche in zone ubicate nel cuore del centro cittadino, nell'ambito delle quali si rende necessario assicurare, con carattere di urgenza e contingibilità efficaci azioni di contrasto in relazione alle modalità lesive della dignità e della libertà dell'essere umano, ai rischi per la salute pubblica, ai rischi per l'incolumità pubblica derivanti da improvvisi, repentini rallentamenti e situazioni di intralcio della circolazione stradale urbana ed extraurbana, nonché all'esigenza di fornire un'immagine improntata al decoro ed alla civile convivenza”.

COME SI CONCRETIZZA. Dall’1 settembre al 29 febbraio “è fatto divieto a chiunque, sull'intero territorio comunale, sulla pubblica via e su tutte le aree soggette a pubblico passaggio, offrire o richiedere prestazioni sessuali a pagamento. La violazione – si legge nell’ordinanza - si concretizza con qualsiasi atteggiamento o modalità comportamentale, compreso l'abbigliamento, che manifesti inequivocabilmente l'intenzione di adescare o di esercitare il meretricio e con l'avvicinare le persone di cui sopra richiedendo e/o concordando prestazioni sessuali a pagamento o appartandosi al fine di porre in essere la condotta”.

LA MULTA. “Nei confronti delle persone che risulteranno recidive, a partire dalla seconda violazione accertata in poi, la sanzione verrà sempre applicata nella misura massima di 500 euro. Le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero. L'inottemperanza all'ordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito di cui sopra sarà perseguito ai sensi dell'art. 650 C.P., essendo il provvedimento ascrivibile a materia di sicurezza pubblica”.

di Redazione 


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