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Comune di Foggia, ora i partiti tifano per la "Squadra Stato" ma loro hanno già perso...

C’è qualcosa di inspiegabile. E non sono le dimissioni del sindaco di Foggia, Franco Landella. E neppure il suo arresto. Tanto meno la proposta di scioglimento del Comune inviata dall’(ex) prefetto Grassi al Ministero. Né la sospensione del Consiglio Comunale. Sono tutte cose con le quali, purtroppo, abbiamo imparato a confrontarci quotidianamente, con l’obiettivo di renderle una triste pagina del passato, rigorosamente da girare. Qualcosa però risulta difficile da comprendere e accettare. È la volontà di resilienza, per usare un termine abusato e l’incapacità di analisi di cui si ammantano i partiti politici. E lo si evince dai commenti entusiastici con cui hanno salutato l’arrivo del neo commissario prefettizio, Marilisa Magno (e del neo prefetto Carmine Esposito). Giusto come promemoria: il commissario si insedia per le dimissioni divenute irrevocabili del sindaco (nel frattempo arrestato), senza che l’assise sia stata capace di raggiungere il numero di consiglieri dimissionari indispensabili per lo scioglimento. Come a dire: è giusto mandarci via ma che sia qualcun altro ad allontanarci.

LA SQUADRA STATO.  I partiti, in sostanza, che decidono di non decidere. Anzi, decidono di restare. E restano a giocare. Salvo, al contempo, esultare per l’arrivo della “Squadra Stato” che, in realtà, è la squadra che li ha battuti. Perché Landella ha perso, ovvio. Il centrodestra esce demolito da questa parentesi amministrativa. Ma c’è qualcosa che i partiti ancora non riescono a digerire, dopo l’antipasto della “giunta tecnica” (a cui avevano augurato la stessa fortuna, incapaci di ammettere il loro fallimento). Ma se sulla “giunta dei migliori” in pochi avrebbero scommesso, su un commissario prefettizio che ha il numero diretto del Governo c’è da fare un affidamento maggiore.

RINO GAETANO DOCET. E così, via alla lode: “il nostro partito rappresenta la piena disponibilità nel portare il proprio contributo per perseguire l’esclusivo interesse di Foggia e dei Foggiani”. E ancora: “Ora tocca allo Stato prendersi cura dei beni comuni della nostra città e siamo fiduciosi che ciò accada nel migliore dei modi”. E una menzione speciale al partito del sindaco, la Lega, che si mette “immediatamente a disposizione per una trasparente collaborazione affinché i valori più puri e belli della politica possano realizzarsi”. Sono solo alcuni dei commenti di chi ha contribuito a causare la caduta (con responsabilità più o meno gravose) e che ora da problema vuole farsi soluzione. C'è qualcosa di inspiegabile, o forse è fin troppo chiaro. E chissà se nelle prime visite istituzionali, al commissario Marilisa Magno non riecheggino nella mente queste note: "Il nostro è un partito serio (certo)... Disponibile al confronto (d'accordo)... Nella misura in cui...
Alternativo... Aliena ogni compromesso". Occhio, cari politicanti, che un "Nuntereggae più" al commissario potrebbe anche scappare... 

di Redazione 


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