Dai comuni di Foggia e Manfredonia un Piano per superare il Ghetto di Borgo Mezzanone
Prosegue il percorso partecipato avviato dalle amministrazioni comunali di Foggia e Manfredonia per il Piano di Azione Locale finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con fondi PNRR e dalla Regione Puglia per il superamento del ghetto di Borgo Mezzanone.
LA MARCA. “Un progetto nato in maniera sbagliata e con il quale ci si è rapportati inizialmente anche sul territorio in maniera sbagliata, perché occorreva ed occorre avviare un percorso di accompagnamento che consideri ogni aspetto di questo delicato ambito e le inevitabili ripercussioni sulle comunità interessate” ha spiegato il sindaco di Manfredonia Domenico La Marca – presente anche il consigliere comunale con delega al PNRR Matteo La Torre - nell’aula consiliare del Comune di Foggia, in apertura dell’incontro con rappresentanze delle organizzazioni sindacali, delle associazioni datoriali e di categoria, dell’università e persone in prima linea nelle politiche per il lavoro come Arpal e per l’immigrazione e nella lotta al caporalato come Papa Latyr Faye di Casa Sankara.
EPISCOPO. La sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo ha ricordato “il punto di partenza: le condizioni disumane di chi vive nel ghetto, che non possiamo tollerare e rappresentano una macchia e una ferita aperta per la nostra comunità”; e al tempo stesso che “chiudere un insediamento per rischiare di ricrearne altri altrove senza le necessarie garanzie di sicurezza, rispetto della legalità, integrazione e avviamento al lavoro, non rappresenta la soluzione di un’emergenza che va invece affrontata con il rispetto per la dignità di persone che non sono semplicemente numeri”. Ed ha evidenziato la visione condivisa e l’azione sinergica con la Regione Puglia, che ha assunto un’importante funzione di coordinamento ed è disposta a garantire ulteriori risorse, “misure mirate di accompagnamento alla persona” per sostenere i Comuni.
FRATTAROLO E DE SANTIS. L’assessore con delega alle Politiche agricole Lorenzo Frattarolo ha sottolineato che “gli agricoltori e gli imprenditori dell’agroalimentare sono i primi avversari e vittime loro stessi della piaga del caporalato e hanno interesse a combattere tutte le forme di illegalità. Non possiamo consentire ai pochi di infangare la reputazione della categoria trainante della nostra economia”. L’assessore alla Legalità Giulio de Santis ha ribadito la necessità di un coinvolgimento di tutti gli attori, istituzionali e non, in ogni fase di questa progettazione, alla luce dei tempi serrati –la scadenza è fissata a giugno 2026- e degli interventi multidisciplinari da avviare.
MENDOLOCCHIO E STRIPPOLI. L’assessora alle Politiche sociali Simona Mendolicchio ha sottolineato la necessità di integrare le politiche sociali, del lavoro ed abitative e quindi di ulteriori tavoli di confronto, da cui partire per addivenire a una fase operativa efficace.
Il consigliere comunale Francesco Strippoli (specialista in mercato e servizi per il lavoro in Arpal e referente dell’associazione No Cap sul territorio) ha evidenziato che si deve avere una prospettiva d’insieme per superare resistenze, paure e pregiudizi.
IL PROSSIMO. Il successivo confronto, nel quale ogni invitato/a ha espresso la propria considerazione, è stato utile e costruttivo. La prossima interlocuzione sarà con il mondo del Terzo Settore, e avverrà venerdì prossimo 31 gennaio alla Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte ‘A. Pazienza’: un tavolo ancora più allargato per aumentare ancora più la partecipazione e la conoscenza di un PAL dalla portata epocale, ma che non ammette passi falsi.
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