"Sono ai domiciliari, mi vai a prendere le sigarette?": lui ci casca, viene sequestrato e aggredito
Chiesti 200 euro per il rilascio
Sono stati arrestati dai carabinieri di Manfredonia Antonio Ferrazzano, 28 anni e Pasquale Trimigno, 22 anni, per concorso in sequestro di persona, tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali dolose. Giuseppe Trimigno, 48 anni, padre di Pasquale, è stato invece arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
LA RICHIESTA DI AIUTO. Intorno alle 20 di domenica, un ragazzo ha segnalato al 112 di essere stato aggredito da due uomini in centro a Manfredonia. Una pattuglia, subito giunta sul posto, ha individuato i due soggetti - corrispondenti alla descrizione e già noti ai militari - in Ferrazzano e Trimigno. A quel punto il giovane aggredito e suo padre si sono avvicinati e hanno raccontato che i due fermati si erano responsabili di una richiesta estorsiva di 200 euro. Durante il racconto delle vittime i due hanno cercato di fuggire ma sono stati subito raggiunti e, dopo una breve colluttazione, bloccati dai carabinieri.
LA RICHIESTA ESTORSIVA. In caserma il ragazzo ha raccontato che, mentre passeggiava per recarsi da un amico, era stato chiamato da Ferrazzano sulla porta di casa e lo stesso - con la scusa di essere agli arresti domiciliari - gli aveva chiesto la cortesia di prendergli un pacchetto di sigarette, porgendogli una banconota da cinque euro. Il giovane ha acconsentito e al rientro è stato fatto entrare in casa, dove è stato picchiato e ha subito la richiesta estorsiva di 200 euro per poter andare via.
LA CHIAMATA AL PADRE. I due hanno costretto la vittima a chiamare il padre, invitato a recarsi immediatamente presso l’abitazione, perché il figlio "aveva combinato un grosso guaio che solo lui poteva risolvere". L’uomo, preoccupato, ha raggiunto il luogo indicato e mentre i due cercavano di estorcergli i 200 euro, con la scusa di aver ceduto al figlio della sostanza stupefacente, il giovane è riuscito a fuggire e contattare il 112.
L’ARRESTO. In caserma si è poi presentato il padre di Trimigno che ha iniziato a spintonare e danneggiare la porta d’ingresso della struttura. Al termine degli accertamenti Ferrazzano e Trimigno sono stati associati al carcere di Foggia, mentre, Giuseppe Trimigno è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Il ragazzo aggredito ha fatto ricorso alle cure mediche per un trauma cranico, riportando 10 giorni di prognosi.
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