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Concorsi in Provincia, pronto il ricorso collettivo al Tar. L'avvocato Leone: “Numerose anomalie”

Non si placano le polemiche per i concorsi banditi dalla Provincia di Foggia e tenutisi nel novembre scorso per l'assunzione, in totale, di dieci tra funzionari amministrativi e tecnici. Tra i 2000 partecipanti, sono tanti quelli a cui non sono andate giù le modalità di svolgimento delle prove. E ora, con l'aiuto dell'avvocato Leone, coordinati da Francesco Strippoli, sono pronti al ricorso al Tar.

LE ANOMALIE. In una conferenza stampa lo studio legale “Leone-Fell & associati” di Palermo ha evidenziato quelle che sono state definite “numerose anomalie”, a partire dal fatto che sia le schede anagrafiche che le prove dei candidati non sono state immediatamente e separatamente sigillate. “In tal modo non è stato garantito l'anonimato” ha precisato il legale. Non solo, l'utilizzo del cartaceo avrebbe cozzato con quanto invece previsto dalle norme e dal bando: lo svolgimento dei concorsi con l'ausilio di strumenti informatici e digitali. Nel corso della conferenza stampa è stato puntato il dito anche nei confronti della società organizzatrice, la SeleTEK di Bari. “Non è stato posizionato alcun metal detector per l'accesso alle prove” è stato rivelato. “Chiunque aveva la possibilità di entrare con mezzi tecnologici atti a dialogare con l'esterno o navigare in internet”. Dubbi sono stati evidenziati anche per la procedura di scelta dell'impresa, avvenuta con affidamento diretto per un importo totale di circa 29mila euro.

I RICORSI. Per tale motivo, lo studio è pronto a presentare il ricorso al Tar da parte di circa una ventina di concorrrenti. “Ma contiamo di raggiungerne altri” ha specificato il coordinatore Francesco Strippoli. La scadenza è fissata al 23 gennaio. “Abbiamo deciso di prendere questo incarico - ha aggiunto l'avvocato Leone - perché tra i tanti affrontati in questo caso le anomalie sono davvero tante. Non guadagneremo un centesimo, chiederemo ai ricorrenti solo il rimborso delle spese vive proprio per invogliare la partecipazione”.

di Michele Gramazio


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