Condannato a 8 anni di carcere, aveva cercare di scappare ma è stato arrestato dalla Polizia
In totale sei persone dagli agenti della Questura
La Polizia di Foggia ha dato un impulso alle indagini per la cattura di persone destinatarie di ordini di esecuzione, condannate in via definitiva e tenute a scontare le relative pene. Sei le persone arrestate che, nonostante la condanna passata in giudicato, erano ancora in stato di libertà.
CONDANNATO A 8 ANNI. In particolare, i poliziotti del Gruppo Falchi della Squadra Mobile della Questura, all’esito di complessa attività investigativa, hanno rintracciato un 53enne foggiano destinatario di un ordine di esecuzione per la reclusione per anni 8 mesi 9 e giorni 25 di carcere. Il 53enne, condannato per numerosi reati contro il patrimonio, ha tentato vanamente di far perdere le proprie tracce, ma i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti a rintracciarlo per poi portarlo presso la locale Casa Circondariale.
GLI ALTRI ARRESTI. Assicurati alla giustizia anche un 64enne di Candela ed un 61enne foggiano: il primo, per l’espiazione di una pena definitiva di anni 2 e mesi 3 di reclusione per reati contro la persona; il secondo per l’espiazione presso il proprio domicilio delle pene detentive per anni 1 e mesi 6 di reclusione, per reati contro il patrimonio. Inoltre un 52enne ed un 26enne, entrambi foggiani, sono stati portati presso la locale Casa Circondariale in quanto condannati in via definitiva entrambi per reati contro il patrimonio: il primo destinato a scontare una pena di anni 5 e mesi 2; il secondo, invece, anni 7 di reclusione. Infine, personale del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo ha rintracciato un 52enne foggiano, condannato in via definitiva ad anni 1 e mesi 4 di reclusione per il reato di furto in abitazione e lo ha portato presso la locale Casa Circondariale.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.