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Confagricoltura, torna l'incubo Imu. "Siamo polli da spennare"

L'allarme dell'associazione di categoria

“Non è ancora detta l’ultima parola, ma le voci che circolano non sono rassicuranti per gli agricoltori che potrebbero essere chiamati a versare la seconda rata dell’Imu su terreni e fabbricati rurali. Sarebbe un’ulteriore beffa per il mondo agricolo che, per effetto della clausola di salvaguardia ai tempi del governo Monti, attendono ancora dal Fisco il rimborso dell’extra gettito Imu, pari a 170 milioni, che difficilmente – ne sono ormai ben consapevoli – verrà loro restituita”.  Il fantasma dell’Imu si aggira ancora con fare inquietante. Un fantasma che spaventa cittadini ed imprese. E soprattutto, gli agricoltori che attraverso Confagricoltura Foggia fanno sentire la loro voce.

POLLI DA SPENNARE “Adesso – è scritto nella nota - per rimpinguare le esauste casse dello Stato si guarda ancora agli agricoltori. Tra promesse che l’imposta verrà cancellata per tutti (almeno per il 2013) e smentite, siamo arrivati in questo clima quasi a dicembre e gli agricoltori si sentono giustamente paragonati a un pollo da spennare.  Siamo così passati dall’abolizione della prima rata, all’indeterminatezza sulla seconda, fino ad oggi in cui le voci rivelano un’altra realtà: gli agricoltori non saranno esentati dalla seconda rata”.

CONTO SALATO E Confagricoltura snocciola anche lo ‘scontrino’ che i suoi associati dovrebbero pagare. “Un conto – prosegue l’associazione di categoria - che l’agricoltura rischia di dover pagare molto caro e che ammonterebbe a oltre 346 milioni di euro, esborso che potrebbe aumentare se i comuni decidessero di aumentare l’aliquota al 7,6 per mille per recuperare parte del gettito delle prime case che resta sospeso. Insomma un salasso continuo per le aziende agricole che dal 2012 con, la manovra del governo Monti, hanno visto aumentare la vecchia ICI fino a cinque volte”. Per Confagricoltura, dunque, “i principi cardine della fiscalità dovrebbero essere regolati dall’equità e dalla gradualità delle imposizioni. Di questo passo invece gli agricoltori rischiano di perdere la bussola, costretti come sono ormai a racimolare i sempre più magri guadagni per fare fronte innanzitutto alla voracità del Fisco. Gli investimenti possono attendere.  

di Redazione 


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