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Confcommercio Foggia, Biancofiore denuncia il presidente Gelsomino: “falso ideologico in atto pubblico”

Al centro della questione, l’elezione dello scorso 21 giugno

Matteo Biancofiore, già presidente di Confcommercio, della cui giunta è attualmente componente, spiega le ragioni che lo hanno spinto a depositare presso la Procura di Foggia una dettagliata denuncia contro il falso ideologico in atto pubblico, “commesso sicuramente dal presidente Gelsomino”.

LA DENUNCIA. È tutto in un comunicato dettagliato inviato agli organi di stampa nel quale, dopo aver plaudito il duro colpo inferto alla politica locale da parte dello Stato (in riferimento ai commissariamenti, in sostanza), tira in ballo le “stanze del potere economico che – si legge – in maniera più incisiva della politica, governa a proprio piacimento, illegittimamente, irregolarmente e illegalmente, i flussi finanziari (che con le provvidenze del Recovery saranno maggiormente allettanti) da cui dipende il futuro dell’intera Capitanata”. E qui, dunque, rivela la notizia della denuncia di Gelsomino, “con verifica di eventuali responsabilità in capo ad altri soggetti – aggiunge ancora – fra i quali lo stesso notaio rogante, che convalidava il verbale dell’assemblea convocata il giorno 21 giugno scorso per deliberare alcune modifiche dello statuto vigente in previsione delle prossime elezioni per il rinnovo degli organi direttivi dell’associazione”.

LA META’ PIU’ UNO DEI SOCI. Nel verbale in questione, il presidente Gelsomino Cosimo Damiano “fra le altre cose ‘constata e fa constatare’ che sono presenti tanti soci rappresentanti il quorum richiesto per l’adozione delle delibere di cui intra, ai sensi dell’art- 24 del vigente statuto”. Nella denuncia depositata da Biancofiore si fa notare che “la norma citata” prevede che, per deliberare modifiche allo statuto, occorre la presenza di almeno la metà più uno dei soci complessivi e la metà più uno dei voti dei presenti. In poche parole, il presidente Gelsomino ha “constatato” e ha fatto “constatare” che il quorum richiesto era stato raggiunto.

1500 PERSONE? ERANO 60. “Non essendoci nel verbale alcun riferimento a eventuali deleghe – si legge ancora – quel giorno in assemblea, secondo Gelsomino, erano presenti circa 1.500 persone, cioè la metà più uno dei soci di Confcommercio Foggia. Senonché - al netto della banalissima osservazione che la sala ove si svolge la riunione non può accogliere 1.500 persone - è noto a tutti che quel giorno non erano presenti più di 60 persone. Questo comporta che il verbale di assemblea contiene una circostanza falsa nel momento in cui attesta la presenza di un numero di soci diverso da quello reale”.

PROMOSSA AZIONE PENALE. “Trattasi di falso ideologico in atto pubblico – continua Biancofiore – commesso sicuramente dal presidente Gelsomino! Il quale ha fatto illegalmente approvare le menzionate modifiche allo statuto allo scopo di potersi candidare per la terza volta consecutiva alla carica di presidente, cosa non possibile stando alle norme vigenti prima delle modifica”. La richiesta agli organi competenti, in definitiva, è quella di adottare tutti i provvedimenti del caso, sollecitando inoltre che “venga promossa l’azione penale nei confronti dei responsabili del verbale falso riferendo di testimoni che possono comprovare quanto denunciato”.

di Redazione 


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