Delio Rossi lascia il Foggia: "Qui sono troppo legato, non sono razionale. Serie B mancata? E' accaduto qualcosa di extra calcistico"
Delio Rossi lascia il Foggia. La decisione, che era nell’aria, è stata ufficializzata nel corso della sua prima conferenza stampa dopo la sconfitta di Lecco che ha precluso ai rossoneri l’approdo in B.
IL ROSSI-PENSIERO. Il tecnico rossonero, con sincerità, comunica la sua decisione: “E’ giusto tracciare un bilancio a fine stagione – dice –, è sotto gli occhi di tutti quello che ha fatto questa squadra. Sono venuto qui a quattro giornate dalla fine, mi aveva chiamato Sapio che non sapevo chi fosse all’epoca e avevo chiesto solo un gruppo di lavoro, aggiungendo vitto e alloggio per me e il mio collaboratore e con il contratto al minimo. Ho parlato con Canonico a Bari, a cui ho detto che sarei venuto ma non per quattro partite bensì per un anno”. Da lì l’avventura che lo ha portato fino alla finale di Lecco: “In questo periodo non ho sentito nessun amico di qui, non è stato facile perché io qui ho conoscenze e affetti – ha detto Rossi –. Ho vissuto da recluso, pensando 24 ore al giorno al Foggia. Abbiamo lavorato e cullato un sogno che purtroppo per qualcosa non è andato come pensavamo. Ringrazio il presidente di questa opportunità e per la sua serietà e ringrazio un gruppo di ragazzi incredibile dal punto di vista morale”.
LE MOTIVAZIONI. Da lì l’elogio alla squadra che nonostante cinque allenatori cambiati, contestazioni, difficoltà ad allenarsi, sacrifici, ha onorato la maglia. “I ragazzi si sono dedicati completamente a me – afferma – e ringrazio tutto lo staff e chi ha permesso di cullare questo sogno. Poi è successo qualcosa che esula dal discorso calcistico ma la mia idea me la tengo per me. Il prossimo anno, però, per una mia scelta personale, non sarò l’allenatore del Foggia e sarebbe stato così anche se fossimo saliti in B. Se vuoi fare l’allenatore devi essere razionale e io qui non riesco ad esserlo perché sono troppo legato a questi colori, né tantomeno posso vivere un altro anno tenendo tutto fuori. E’ più giusto che venga qualcuno che, anche se con meno rapporti con il territorio, sia più distaccato e riesca fare meglio il suo lavoro. Non c’è nessun altro motivo. Sono, sarò e rimarrò un tifoso del Foggia”.
GLI PSEUDO-TIFOSI. Si torna poi sull'aspetto dell'ambiente, che Delio Rossi, in qualche modo, colpevolizza: "Ho trovato il tifo molto passionale, ma ho visto cose che sono andate troppo oltre. Accetto la contestazione ma non sopraffazione e violenza. Mi puoi contestare come professionista ma non mi puoi minacciare fisicamente". E un ulteriore riferimento, oltre a un contrasto con i giornalisti sul ruolo dei media nel minimizzare e ridimensionare gli episodi di violenza, sugli arbitraggi: "Non è possibile che la Var sia intervenuta in maniera unilaterale. E ad esempio mi indigna il rigore non concesso su Frigerio". (Nicola Saracino)
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.