Cultura, alla Galleria Contemporanea d'arte la personale di Giosetta Fioroni
Nuovo appuntamento culturale presso la Contemporanea Galleria d’Arte di Foggia: dall' 8 ottobre al 9 novembre 2022, infatti, sarà possibile ammirare una corposa ed inedita mostra dedicata a Giosetta Fioroni. La personale, curata da Giuseppe Benvenuto e Sara Maffei, comprende un corpus di circa trenta opere della celebre artista romana che, attraverso un’arte giocosa e leggiadra, ha saputo raccontare le donne, l’eleganza, la sensualità, gli sguardi, la moda e tutto un mondo interiore particolareggiato fatto di memorie, rimandi infantili, spunti fiabeschi ed elementi privati. L'inaugurazione è in porgramma sabato 8 ottobre alle 18.30 e la mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 nella sede della Galleria, in viale Michelangelo 65.
LA CARRIERA. Nata a Roma negli anni Trenta del Novecento e figlia di artisti, Giosetta Fioroni guarda costantemente alla stagione dell’infanzia nel suo percorso artistico. La sua carriera prende avvio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove è allieva di Toti Scialoja, un pittore e poeta italiano che influenza notevolmente la sua formazione. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a Parigi dove frequenta le cinémathèque e si appassiona al cinema d’avanguardia francese e americano. È proprio il bianco e nero cinematografico all’origine dell’uso costante dell’argento, firma principale dell’artista. Rientrata a Roma nel 1963, diviene la voce femminile dell’esperienza artistica della Scuola di Piazza del Popolo, accanto a Mario Schifano, Renato Mambor, Tano Festa, Pino Pascali e Franco Angeli. A partire dagli anni Sessanta fino alle ultime opere realizzate, pallide apparizioni velate, cieli, monti, vallate, case, sentieri, labbra, cuori, telefoni e stelle diventano i segni più riconoscibili dei lavori di Giosetta Fioroni, elementi che delimitano “l’interno familiare”, insieme a lampadine, sbarre, rapidi movimenti e oggetti vari. Dalla fine degli anni Sessanta Giosetta Fioroni si avvicina al mondo della fiaba, dando vita ai suoi caratteristici “teatrini”, cassettine-teatro di legno dipinto al cui interno assembla ambienti immaginari pregnanti di memoria infantile, legati al mondo della madre marionettista. Nel 1993 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia con una mostra personale e nello stesso periodo realizza importanti cicli scultorei in ceramica. Nelle ultime opere Giosetta Fioroni tende a ricreare nel quadro “uno spessore di sentimento che suoni come un segnale di appartenenza”, come afferma Pier Giovanni Castagnoli.
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