Al bancone del bar o con la birra in villa: controlli anti-Covid, un arresto e un locale chiuso
L'intervento dei carabinieri di San Marco in Lamis
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, in tutte le sue componenti (Nucleo Operativo e Radiomobile, Stazioni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico), nel corso di opportuni servizi di controllo straordinario del territorio finalizzati al contrasto delle norme anti-Covid e Codice della strada, hanno arrestato una persona, denunciate in stato di libertà altre due e segnalata un’altra alla Prefettura.
AL BANCONE. In particolare, i Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis - nel corso di un controllo a un bar locale – hanno notato la presenza nei pressi del banco di mescita di una dozzina di persone. Alla vista dei militari, i clienti si sono allontanati repentinamente ed è seguita la contestazione del relativo illecito amministrativo al gestore del locale, di cui veniva disposta la chiusura per 5 giorni e la proposta alla Prefettura per l’ulteriore chiusura di un mese.
IN VILLA. Sempre i Carabinieri della Stazione di San Marco in Lamis, durante un servizio di pattuglia, hanno notato un gruppo di giovani che stazionavano nei pressi della villa comunale e seduti su alcune panchine stavano consumando delle birre. Alla vista dei militari tutti si sono allontanati prima di essere identificati a eccezione di un 25enne del luogo che, dopo essere stato raggiunto dai militari, ha opposto una ferma resistenza, minacciandoli. Con non poche difficoltà – ricostruiscono i carabinieri – è stato bloccato e tratto in arresto per il reato di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Sottoposto agli arresti domiciliari, il Tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto e disposto a suo carico l’obbligo di presentazione quotidiana ai Carabinieri di San Marco in Lamis.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.