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Controlli della Finanza ai distributori di carburante, scoperto impianto abusivo

Sono numerosi i controlli per verificare la regolare applicazione della normativa sui prezzi praticati eseguiti dai reparti della Guardia di Finanza presso i distributori stradali di carburante della provincia di Foggia dall’inizio dell’anno. Ventidue sono le violazioni riscontrate, che vanno dalla mancata esposizione dei prezzi a bordo strada all’omessa comunicazione dei medesimi al Ministero delle imprese e del made in Italy con riferimento alle diverse tipologie di carburante venduto.

L'IMPIANTO ABUSIVO. Nel corso dei controlli, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno scoperto un impianto completamente abusivo nascosto in un capannone nelle campagne di Cerignola. I militari, insospettiti dal traffico rilevato in una zona agricola solitamente poco frequentata, hanno monitorato i movimenti di numerose auto che, dopo essersi recate all’interno di un capannone, tornavano indietro dopo poco tempo. A quel punto le fiamme gialle hanno deciso di accedere per verificare quali attività si svolgessero all’interno, trovando un’autovettura in fase di rifornimento. Altri veicoli stazionavano fuori in attesa del proprio turno; il movimento dei veicoli veniva gestito con radio ricetrasmittenti. All’esterno del capannone era presente un cartello recante indicazione “1,40” corrispondente al prezzo di vendita del gasolio in euro al litro praticato dalle due persone individuate come presunti gestori, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia. 

IL SEQUESTRO. L’impianto abusivo, consistente in 3 pistole erogatrici collegate tramite pompe con contalitri a due serbatoi da 1.000 litri ciascuno, è stato sequestrato unitamente a 2.000 litri di gasolio agricolo, all’incasso del giorno e a 14 fusti metallici utilizzati per trasportare il carburante. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato il sequestro eseguito nell’immediatezza e disposto il sequestro preventivo di quanto rinvenuto. Durante le operazioni è stata ricostruita anche la presunta cessione in frode di decine di migliaia di litri di gasolio agricolo, gravato da imposte in misura inferiore rispetto ai carburanti destinati ad autotrazione. Le frodi alle accise arrecano, infatti, danni alle entrate dello Stato ed effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza.

di Redazione 


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