Controlli tra Foggia e provincia, sospesa la licenza ai titolari di tre esercizi commerciali
La Polizia di Stato, nell’ambito delle attività poste in essere al fine ultimo di prevenire la proliferazione di situazioni sociali particolarmente allarmanti per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha notificato tre provvedimenti ex art. 100 T.U.L.P.S. emessi dal Questore della provincia di Foggia, con cui si dispone la sospensione della licenza per periodi che variano dai 7 ai 10 giorni, nei confronti dei titolari di tre esercizi commerciali della Provincia: uno sito in Stornarella, altro, invece, ubicato in Manfredonia ed, infine, l’ultimo sito nel centro di Foggia.
LA PERICOLOSITA'. I provvedimenti adottati scaturiscono dai reiterati controlli effettuati dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Foggia, dalla Squadra Volante della stessa Questura e dall’Arma dei Carabinieri, che hanno permesso di far emergere la frequentazione dei predetti locali da parte di persone pregiudicate di elevata pericolosità sociale, lo spaccio di sostanze stupefacenti e il frequente disturbo arrecato alla quiete pubblica dagli avventori degli stessi.
Si ricorda che la sospensione dell’autorizzazione comminata dal Questore viene adottata sulla scorta di quanto stabilito dall’articolo 100 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, una norma che mira a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.
LA VIOLENZA. Oltre che nel caso di frequentazioni controindicate, tale provvedimento può essere emesso anche quando nel pubblico esercizio si verificano disordini o episodi di violenza.
Nei casi più gravi o quando vi è reiterazione delle medesime condotte, può essere proposta al Sindaco, per il tramite del Prefetto, la revoca definitiva delle autorizzazioni commerciali.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.