Contrasto alla prostituzione e controlli sulle moto: a Foggia servizio della Polizia su input del questore
Un servizio straordinario finalizzato al contrasto del fenomeno della prostituzione. E’ quello effettuato dagli agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti, su input del questore di Foggia.
SULLA STATALE 673. Le pattuglie intervenute si sono dispiegate lungo la SS 673, durante tutto il percorso sono state controllate dodici donne intente a svolgere attività di meretricio. Tutte le donne sono state accompagnate presso gli Uffici della Questura al fine di procedere all’esatta identificazione e alle contestazioni del caso. In particolare in seguito ad accertamenti svolti col personale dell’Ufficio Immigrazione a carico di una di loro è stato emesso e notificato un provvedimento di espulsione per motivi di ordine e sicurezza pubblica. A tutte è stata contestata la violazione prevista dall’art. 15 c. 1 e 2 del Codice della Strada per aver procurato intralcio alla circolazione stradale.
SENZA CASCO O PATENTE. Nell’ambito dei servizi predisposti per i controlli dei ciclomotori e dell’uso dei caschi, invece, dalla questura comunicano che sono stati effettuati 3 fermi amministrativi di ciclomotori per guida senza casco, un fermo amministrativo per guida senza patente e un sequestro amministrativo di ciclomotore per mancanza della copertura assicurativa.
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell'Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).
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