Coronavirus,
fase 2 del Policlinico Riuniti Foggia
È partita la fase di potenziamento del Piano ospedaliero coronavirus della Regione Puglia, la cosiddetta ‘fase 2’. Il Policlinico Riuniti di Foggia è capofila nella gestione del Piano nella provincia foggiana per l’emergenza epidemica COVID-19 dopo aver attivato le disponibilità logistico-funzionali-organizzative idonee a riqualificare aree e percorsi dedicati che hanno caratterizzato la ‘fase 1’ il cui obiettivo era completare e implementare i posti ricovero in Terapia intensiva, Pneumologia e Malattie Infettive.
In particolare al Riuniti sono stati realizzati:
30 posti letto nel reparto di Medicina Interna Covid (assimilato a Malattie Infettive) del 3^ padiglione (Pronto Soccorso - Rianimazione)
10 posti letto nel reparto di Medicina d’Urgenza del 3^ padiglione dove sostano i pazienti in attesa del risultato del tampone o per approfondire lo stato clinico quando c’è discordanza con l’esito di tampone negativo con pazienti che mostrano tutti i sintomi del coronavirus
35 posti letto nei reparti Pneumologia del D’Avanzo: due moduli di post-acuti per seguire i protocolli di osservazione dei pazienti prima di essere definitivamente dimessi dopo l’esito negativo di due tamponi consecutivi.
I REPARTI. Il primo modulo già attivo e il secondo operativo da questo sabato.
Presto sarà attivo il grande sito post acuzie di circa 75 posti attiguo al padiglione di Malattie Infettive nella sede del Poliambulatorio che in questi giorni sarà liberato dai residui servizi presenti.
La prima linea è sempre attiva, affidata al pronto soccorso con il pre-triage, il percorso dedicato Covid e la medicina d’urgenza covid:
le Malattie Infettive con 53 posti letto con tecnologie che giungono fino alla elevata assistenza per pazienti internistici;
la Pneumologia con 37 posti letto con camere a pressione negativa, settori di terapia intensiva respiratoria e tecnologia per fronteggiare i ricoveri e le emergenze respiratorie;
la Rianimazione dotata di 32 posti letto di terapia intensiva con tutte le tecnologie di tipo intensivistico per i casi più gravi.
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