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Un corso per operatori della ristorazione per i detenuti del carcere di Foggia

Presso il carcere di Foggia si sta svolgendo un corso per “operatore della ristorazione” con l’obiettivo di dare un nuovo impulso alle attività educative e formative svolte nell’istituto, a sostegno dei diritti dei detenuti e del loro percorso di reinserimento sociale.

IL CORSO. Oltre alle attività formative si sta realizzando un servizio di mediazione culturale e l’organizzazione di un laboratorio teatrale. La parte teorica del corso ha previsto lezioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, informatica, inglese turistico, elementi di chimica e merceologia per arrivare poi ad approfondire attraverso la fase di simulazione in contesto operativo l’arte culinaria. Gli allievi sono stati chiamati a confrontarsi con un tema, quello della cucina tipica a Km 0: un momento esperienziale mirato alla ricerca e alla contestualizzazione storica della realtà di Capitanata, attraverso la descrizione delle eccellenze locali, la loro valorizzazione nella quotidianità e la sperimentazione “innovativa” della cucina. È stata applicata una didattica basata sull’esperienza, sul fare, sull’assaggiare, vedere, sentire, partecipare. Gli allievi detenuti hanno simulato una co-progettazione insieme ai docenti, proponendo di giorno in giorno nuove ricette.

NON SOLO SBARRE. Spesso ci si dimentica, scrivono gli organizzatori, che i detenuti sono anche soggetti di diritti e la loro realtà, o meglio il loro vivere quotidiano, non deve essere solo costituito da sbarre, cancelli, rumore di chiavi e guardie. Lo strumento della formazione dunque non risponde solo ad un’esplicita funzione trattamentale, ma anche ad una non meno importante funzione "contenitiva". Poter riempire il tempo di vita dei detenuti è un indubbio vantaggio dell’istituzione proprio perché la vita dentro le celle, può essere tracciata da momenti di sofferenza e angoscia. La formazione può costituire un allentamento della tensione, un impegno mentale che favorisce la non fissazione nel qui e ora della cella, un’occasione di incontro con persone che provenendo dall’esterno favoriscono una sensazione di minore abbandono. La formazione per il detenuto non è solo una occupazione del tempo ma è anche la soddisfazione di un suo bisogno, una opportunità a livello personale per rimettersi in gioco e per riscoprire risorse, abilità e potenzialità che molto spesso non sapeva nemmeno di possedere e che, all’interno di un sistema relazionale, gli consentono di riacquistare fiducia in sé stesso. Difatti sono fortemente motivati ed entusiasti i detenuti che hanno deciso di partecipare al percorso; hanno messo grande impegno nella preparazione di primi e secondi piatti e nella realizzazione di dolci e prodotti da forno.

GLI ORGANIZZATORI. Il corso è svolto da Smile Puglia in partenariato con il Consorzio Aranea nell’ambito dell’Avviso1/2017-Linea 1 Inclusione “Iniziativa sperimentale di inclusione sociale per persone in esecuzione penale.” Il Progetto finanziato dalla Regione Puglia - P.O.R. PUGLIA – FESR – F.S.E. 2014 – 2020 -rilancia la collaborazione istituzionale tra Istituti penitenziari, Enti di formazione e terzo settore fondamentale per l’efficacia dei percorsi di crescita personale e di reinserimento lavorativo e sociale della persona detenuta. Il corso di formazione è stato promosso in stretta collaborazione con la Direzione del penitenziario - con l’intento di creare continui momenti di osmosi, interazione e interrelazione con la comunità esterna al fine di ridurre quanto più possibile il fossato fra la società e la comunità della Casa circondariale per agevolare il ritorno dei detenuti alla loro vita sociale, civile e culturale.

ALLIEVI E DOCENTI. “Sono davvero ammirevoli – ha sottolineato il presidente di Smile Puglia- Antonio De Maso– l’entusiasmo e l’impegno che i corsisti, Federico, Anacleto, Luigi, Giuseppe, Vincenzo, Giuseppe, Islam, Michele, Fabio, Christian, Alessio, Luigi e Domenico, hanno profuso nel seguire tale iniziativa. Alcuni evidenziano naturali propensioni e talento per le attività di pasticceria e di cucina. Molti di loro potranno sicuramente impiegarsi in entrambi i settori”. Ci teniamo a ringraziare tutto lo staff dei ns docenti e dei nostri tutor: Pina Di Cesare, Massimo D’Amico, Giuseppe De Cato, Marzia Salsapariglia, Franco Foglio, Pietro Perrino, Lucy Serena, Luigi Talienti, Giorgio Cicerale, Pietro Del Gaudio, Lucia Di Domenico, Umberto Mastroluca, Mario Ognissanti, Giuseppe Scarlato, Vincenzo Romano, Rocco Serena, Luigia Cristiani e Carmela Longo - che in modo appassionato hanno seguito quotidianamente gli allievi trasmettendo conoscenze e competenze non solo squisitamente culinarie, ma soprattutto aprendo dialoghi e confronti di profonda umanità – Inoltre a fine corso si prevedono momenti dedicati all’approfondimento degli strumenti di ricerca attiva del lavoro- ha sottolineato e concluso la coordinatrice del percorso formativo Grazia Francavilla.

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di Redazione 


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