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Covid, caso tamponi di guarigione: “Ci dicono che il sistema è bloccato, perché non ci chiamano?”

La preoccupazione dei pazienti in attesa

Con mezza Italia in zona gialla e l’aumento vertiginoso dei casi positivi anche in Puglia, crescono anche problemi strutturali di natura più o meno burocratica. Sono tanti, infatti, i pazienti positivi al Covid che, già da diversi giorni, hanno segnalato la loro condizione a chi di dovere senza aver ricevuto alcun cenno da parte dell’Azienda Sanitaria Locale. Il problema, nel caso specifico, è quello del cosiddetto tampone di guarigione, che solo l’Asl può fissare ed effettuare con tanto di prenotazione nominale.

QUANDO USCIREMO DI CASA?. “Ad oggi non ho ricevuto alcuna telefonata – spiega una lettrice di Foggia Città Aperta – eppure ho segnalato la positività il 29 dicembre e il mio medico di base ha fatto richiesta per il tampone di guarigione: ci dicono che il sistema è bloccato, che è andato in tilt, ma di questo passo quando potremo uscire di casa? Quando potrò rientrare al lavoro?”.

“INCASTRATO IN UN SISTEMA”. Stessa sorte per chi è in quarantena con moglie e figli e lamenta: “Qui il problema non è più il covid, ma restare incastrato in un sistema impreparato… Chiami il tuo dottore e ti dice che più di segnalare e inserire i dati nel sistema, non può fare. Chiami il pediatra e ti dice che non riesce neanche a inserire i dati di tuo figlio. In pratica è tutto intasato”.

“TUTTI SARANNO CHIAMATI”. Una situazione kafkiana – in realtà nazionale, non solo pugliese – che rischia di rallentare enormemente il normale reinserimento, di fatto chiudendo in caso cittadini ormai guariti da un pezzo. Ad ogni modo, sentiti in merito alla questione, da Asl centrale (Servizio Igiene) rassicurano: “Tutti saranno chiamati, nessuno sarà abbandonato, devono solo avere pazienza. Purtroppo i casi si sono moltiplicati nel giro di pochi giorni – spiegano – ma il personale al lavoro è sempre lo stesso, così come le postazioni occupate. È una contingenza nazionale causata anche dagli atteggiamenti poco consoni assunti dalla popolazione. Ci scusiamo per il disagio, è premura dell’Asl provvedere alle chiamate in coda attraverso il Servizio Igiene”.

di Redazione 


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