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Criminalità, Don Cozzi scuote le autorità cittadine: “State dalla parte delle vittime”

La Prefetto: “Trovare la verità è difficilissimo”

“Realizzare un'antimafia della prossimità, che accompagni le vittime, che stia dalla loro parte”. Un ispirato don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, ha scosso la platea della libreria Ubik di Foggia, in occasione dell'incontro di ieri sera avente come oggetto la presentazione del suo libro dal titolo “Poteri Invisibili” (Melampo, 2014). Una vera e propria tavola rotonda con protagonisti, oltre a Cozzi, le massime autorità della città, come la prefetto Maria Luisa Latella, il questore Piernicola Silvis, l'assessore comunale Sergio Cangelli e il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca. Dal pubblico è intervenuto anche l'ex sindaco Gianni Mongelli, il quale ha posto l'auspicio affinché, tramite Libera, si possa tracciare una linea di continuità improntata all'educazione alla legalità tra la propria amministrazione e la nuova, proclamata da appena due giorni (LEGGI). A dirigere i lavori della serata, il direttore della libreria Michele Trecca e la referente provinciale di Libera, Daniela Marcone.
 
MAFIA LUCANA, E NON SOLO. Dalla mafia dei basilischi – “che fuori dai confini regionali, secondo una doppia affiliazione, viene identificata come 'ndrangheta” - a quella nazionale, passando, grazie alla presenza delle istituzioni della provincia di Foggia, per quella locale, aprendo così un dibattito interessante e ispirato dal libro oggetto della serata. In tal senso, Don Cozzi si sofferma su alcune inchieste finite nel dimenticatoio a causa della loro archiviazione, come la ben nota Toghe Lucane: “Lì – ha detto il vicepresidente di Libera – i  rapporti intercorsi tra esponenti delle istituzioni ed esponenti della criminalità sono avvenuti davvero, come testimoniano le intercettazioni”. O ancora il caso Elisa Claps, “Solo uno dei tanti di persone scomparse in Basilicata”. Cozzi ne ha raccolti venticinque; tra questi, c'è anche Anna Esposito, dirigente della Digos ritrovata suicida nel 2001, nel suo appartamento nella caserma della polizia, a Potenza. “Si parlò di 'impiccamento atipico' – ha chiosato Cozzi – avente come particolare il fatto che la cinta con la quale si sarebbe suicidata venne rinvenuta appesa alla maniglia della porta mentre il suo corpo fu ritrovato seduto, in terra”. Non è un caso, pertanto, che di recente la magistratura abbia riaperto le indagini. 
 
“LORO SICURAMENTE SANNO: NON E' VERO”. Poteri invisibili dunque, i quali da sempre muovono i tasselli di una criminalità trasversale che, anche a Foggia, ha trovato spesso corsie preferenziali, nonostante l'impegno delle forze di polizia, come confermano le parole della prefetto Maria Luisa Latella. “Ci sono spesso dinamiche che noi non riusciamo a controllare, lo dico anche come Prefetto. Si sente dire spesso, pensando a chi sta nelle istituzioni o nelle forze di polizia, 'loro sicuramente sanno'...bé, non è vero. Trovare la verità è difficilissimo – ha aggiunto la Prefetto – e talvolta non c'è proprio la possibilità di farlo”. Indispensabile, secondo il questore Piernicola Silvis, deve essere il contributo della società civile e per sottolineare il proprio parere si è lasciato andare ad una provocazione: “Oggi, qui a Foggia, stiamo parlando della mafia in Basilicata. Aspettiamo che ci sia un altro Don Cozzi che magari a Foggia parli della mafia di Foggia”. 
 
LA TRASPARENZA AL COMUNE. Interessante, in prospettiva quinquennale, l'intervento del neo-assessore comunale all'Avvocatura Sergio Cangelli: “La nostra amministrazione sulla trasparenza ha tracciato una direttrice importante basata su due iniziative sulle quali crediamo molto. Una è la 'stazione unica appaltante': una sorta di dismissione del potere di scelta da parte dell'amministrazione in favore di una semplice verifica dei risultati di gestione. In poche parole – ha spiegato Cangelli – con questo meccanismo il Comune si propone non di scegliere il contraente dell'amministrazione, ma di verificare il reale andamento dei lavori appaltati. Altra iniziativa – ha concluso l'assessore – è il 'registro unico delle fatture', in modo che il cittadino abbia la certezza che non vi siano priorità nell'elargizione di denaro e nelle uscite di cassa del Comune, rispondendo ad un criterio meramente cronologico”. 
 
LA PROPOSTA DELLA PREFETTO LATELLA. Oltre alle linee guida in tema di legalità proposte dall'amministrazione Landella, Cangelli ha parlato anche della volontà, da parte sua, di farsi “promotore della costituzione di parte civile del Comune in tutti quei processi nei quali sono o saranno coinvolti amministratori pubblici”. Uno spunto che ha trovato d'accordo anche l'ex sindaco Gianni Mongelli, presente tra il pubblico, pronto ad intervenire e a spronare la nuova amministrazione a costituirsi parte civile soprattutto in “quei processi che vedono coinvolti i dirigenti del Comune, quegli amministratori pubblici che hanno macchiato la nostra città”. In merito a ciò però, la proposta più interessante viene dalla prefetto Latella ed è rivolta al presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca: “Così come il Comune si costituirà parte civile – ha proposto – altrettanto potrebbe fare la Camera di Commercio, soprattutto nel “Processo Corona”, il quale vede coinvolti come vittime, come estorti, molti imprenditori”. 
 
“SOS GIUSTIZIA”: A FOGGIA E' ANCORA FLOP. E soprattutto alle vittime del racket sono rivolti gli sportelli “SOS Giustizia” attivati da Libera presso le camere di commercio italiane. “Siamo partiti con 5 sportelli – ha detto Don Cozzi – Palermo, Reggio Calabria, Potenza, Latina e Modena. Oggi ne abbiamo una ventina: è solo una piccola goccia, ma noi verifichiamo che c'è una nuova antimafia che noi definiamo 'della prossimità' che significa stare accanto alle persone, ascoltarli, accompagnarli durante il percorso che porta alla denuncia”. Cosa che, ha ammesso Fabio Porreca, parlando della difficoltà di tradurre in fatti le buone premesse, ancora non è avvenuta con lo sportello foggiano: Siamo attivi, certo – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Foggia – Ma, al momento, non c'è stata ancora nessuna denuncia”.
“Realizzare un'antimafia della prossimità, che accompagni le vittime, che stia dalla loro parte”. Un ispirato don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, ha scosso la platea della libreria Ubik di Foggia, in occasione dell'incontro di ieri sera avente come oggetto la presentazione del suo libro dal titolo “Poteri Invisibili” (Melampo, 2014). Una vera e propria tavola rotonda con protagonisti, oltre a Cozzi, le massime autorità della città, come la prefetto Maria Luisa Latella, il questore Piernicola Silvis, l'assessore comunale Sergio Cangelli e il presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca. Dal pubblico è intervenuto anche l'ex sindaco Gianni Mongelli, il quale ha posto l'auspicio affinché, tramite Libera, si possa tracciare una linea di continuità improntata all'educazione alla legalità tra la propria amministrazione e la nuova, proclamata da appena due giorni (LEGGI). A dirigere i lavori della serata, il direttore della libreria Michele Trecca e la referente provinciale di Libera, Daniela Marcone.
MAFIA LUCANA, E NON SOLO. Dalla mafia dei basilischi – “che fuori dai confini regionali, secondo una doppia affiliazione, viene identificata come 'ndrangheta” - a quella nazionale, passando, grazie alla presenza delle istituzioni della provincia di Foggia, per quella locale, aprendo così un dibattito interessante e ispirato dal libro oggetto della serata. In tal senso, Don Cozzi si sofferma su alcune inchieste finite nel dimenticatoio a causa della loro archiviazione, come la ben nota Toghe Lucane: “Lì – ha detto il vicepresidente di Libera – i  rapporti intercorsi tra esponenti delle istituzioni ed esponenti della criminalità sono avvenuti davvero, come testimoniano le intercettazioni”. O ancora il caso Elisa Claps, “Solo uno dei tanti di persone scomparse in Basilicata”. Cozzi ne ha raccolti venticinque; tra questi, c'è anche Anna Esposito, dirigente della Digos ritrovata suicida nel 2001, nel suo appartamento nella caserma della polizia, a Potenza. “Si parlò di 'impiccamento atipico' – ha chiosato Cozzi – avente come particolare il fatto che la cinta con la quale si sarebbe suicidata venne rinvenuta appesa alla maniglia della porta mentre il suo corpo fu ritrovato seduto, in terra”. Non è un caso, pertanto, che di recente la magistratura abbia riaperto le indagini.
“LORO SICURAMENTE SANNO: NON E' VERO”. Poteri invisibili dunque, i quali da sempre muovono i tasselli di una criminalità trasversale che, anche a Foggia, ha trovato spesso corsie preferenziali, nonostante l'impegno delle forze di polizia, come confermano le parole della prefetto Maria Luisa Latella. “Ci sono spesso dinamiche che noi non riusciamo a controllare, lo dico anche come Prefetto. Si sente dire spesso, pensando a chi sta nelle istituzioni o nelle forze di polizia, 'loro sicuramente sanno'...bé, non è vero. Trovare la verità è difficilissimo – ha aggiunto la Prefetto – e talvolta non c'è proprio la possibilità di farlo”. Indispensabile, secondo il questore Piernicola Silvis, deve essere il contributo della società civile e per sottolineare il proprio parere si è lasciato andare ad una provocazione: “Oggi, qui a Foggia, stiamo parlando della mafia in Basilicata. Aspettiamo che ci sia un altro Don Cozzi che magari a Foggia parli della mafia di Foggia”.
LA TRASPARENZA AL COMUNE. Interessante, in prospettiva quinquennale, l'intervento del neo-assessore comunale all'Avvocatura Sergio Cangelli: “La nostra amministrazione sulla trasparenza ha tracciato una direttrice importante basata su due iniziative sulle quali crediamo molto. Una è la 'stazione unica appaltante': una sorta di dismissione del potere di scelta da parte dell'amministrazione in favore di una semplice verifica dei risultati di gestione. In poche parole – ha spiegato Cangelli – con questo meccanismo il Comune si propone non di scegliere il contraente dell'amministrazione, ma di verificare il reale andamento dei lavori appaltati. Altra iniziativa – ha concluso l'assessore – è il 'registro unico delle fatture', in modo che il cittadino abbia la certezza che non vi siano priorità nell'elargizione di denaro e nelle uscite di cassa del Comune, rispondendo ad un criterio meramente cronologico”. 
LA PROPOSTA DELLA PREFETTO LATELLA. Oltre alle linee guida in tema di legalità proposte dall'amministrazione Landella, Cangelli ha parlato anche della volontà, da parte sua, di farsi “promotore della costituzione di parte civile del Comune in tutti quei processi nei quali sono o saranno coinvolti amministratori pubblici”. Uno spunto che ha trovato d'accordo anche l'ex sindaco Gianni Mongelli, presente tra il pubblico, pronto ad intervenire e a spronare la nuova amministrazione a costituirsi parte civile soprattutto in “quei processi che vedono coinvolti i dirigenti del Comune, quegli amministratori pubblici che hanno macchiato la nostra città”. In merito a ciò però, la proposta più interessante viene dalla prefetto Latella ed è rivolta al presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca: “Così come il Comune si costituirà parte civile – ha proposto – altrettanto potrebbe fare la Camera di Commercio, soprattutto nel “Processo Corona”, il quale vede coinvolti come vittime, come estorti, molti imprenditori”.
“SOS GIUSTIZIA”: A FOGGIA E' ANCORA FLOP. E soprattutto alle vittime del racket sono rivolti gli sportelli “SOS Giustizia” attivati da Libera presso le camere di commercio italiane. “Siamo partiti con 5 sportelli – ha detto Don Cozzi – Palermo, Reggio Calabria, Potenza, Latina e Modena. Oggi ne abbiamo una ventina: è solo una piccola goccia, ma noi verifichiamo che c'è una nuova antimafia che noi definiamo 'della prossimità' che significa stare accanto alle persone, ascoltarli, accompagnarli durante il percorso che porta alla denuncia”. Cosa che, ha ammesso Fabio Porreca, parlando della difficoltà di tradurre in fatti le buone premesse, ancora non è avvenuta con lo sportello foggiano: Siamo attivi, certo – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Foggia – Ma, al momento, non c'è stata ancora nessuna denuncia”.

di Redazione 


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