Criminalità, l’allarme per il Gargano: “Le mafie di
Capitanata rischiano di distruggere il turismo”
L'appello: "Denunciate per salvare Vieste"
"Le mafie di Capitanata rischiano di distruggere l'economia di una delle località balneari più belle d'Italia, Vieste". Sono le parole del procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, nel commentare l'operazione 'Coast to coast', che ha portato all'arresto di 13 persone accusate di associazione per delinquere transnazionale finalizzata al traffico di droga (Leggi: Droga, sgominata banda italo-albanese: sulle coste foggiane era in arrivo il carico da una tonnellata).
LA CERNIERA. Agli atti dell'indagine, c'è infatti anche una spiaggia di Vieste, la Baia di San Felice, utilizzata dal gruppo criminale per far sbarcare i natanti con i carichi di droga provenienti dall'Albania. L'inchiesta, avviata nel 2014 dopo il sequestro di 1.080 chili di marijuana (oltre 5 milioni di dosi da strada) e due arresti, ha consentito di attribuire il ruolo di vertice dell'organizzazione al pregiudicato Libero Frattaruolo, già condannato per mafia e ritenuto figura apicale del clan Libergolis. I tredici destinatari della misura cautelare, sette in carcere e sei agli arresti domiciliari, sono residenti a Manfredonia, Cerignola, Monte Sant'Angelo, San Severo e Barletta. "È un ulteriore segnale – ha evidenziato il questore di Foggia, Piernicola Silvis - che esistono soggetti che fanno da cerniera, in grado di unire le tre mafie: garganica, cerignolana e foggiana".
L’APPELLO. Tra gli arrestati ci sono anche il custode della spiaggia di Vieste considerata approdo dello stupefacente, Francesco Tantimonaco, al quale sono stati concessi i domiciliari, e un carrozziere di Manfredonia, Giuseppe Grieco, condotto in carcere, ritenuto dagli inquirenti il referente dell'organizzazione per le riparazioni dei motori dei natanti usati per il trasporto della droga. "Questa operazione - ha spiegato il procuratore Volpe - dimostra ancora una volta l'intenso narcotraffico dall'Albania alle coste pugliesi. Lungo le coste delle tre province del distretto, Bari, Bat e Foggia, sono state sequestrate negli ultimi due anni circa 12 tonnellate di droga e riteniamo che molti carichi siano sfuggiti ai controlli". La scelta di Vieste, poi, secondo la Dda, è il sintomo di un "tentativo di infiltrazione della mafia in tutte le attività del territorio, da quelle lecite del turismo a quelle illecite del traffico di stupefacenti". Dalla magistratura, infine, l'appello ai cittadini "a collaborare, denunciando, per salvare l'economia di un intero territorio come quello del Gargano".
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