Criminalità, Emiliano usa bastone e carota: “La procura sta operando bene, ma c’è un problema foggiano”
"Negli ultimi trent'anni la criminalità foggiana, pur colpita più volte da numerose investigazioni, non è stata destrutturata allo stesso modo di quanto accaduto in altre aree della Puglia. Rimane dunque molto forte una presenza criminale nella provincia di Foggia". Lo ha detto all’Ansa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando l’ordigno esploso questa notte in via Zodiaco.
RISULTATI IMPORTANTI. "Fortunatamente - ha rilevato Emiliano - da qualche anno a questa parte la procura di Foggia, in coordinamento con la Direzione distrettuale antimafia di Bari, guidate rispettivamente dal dottor Leonardo Leone De Castris e dal dottor Giuseppe Volpe, hanno avviato un capillare lavoro di analisi criminale di quell'area e stanno conseguendo risultati molto importanti, che ci consentiranno di recuperare il tempo perduto".
IL PROBLEMA FOGGIANO. Poi, il governatore ha concluso: "Mi occupo di criminalità organizzata da 30 anni, tra alti e bassi possiamo dire in generale che siamo su un basso, cioè non c'è un picco della criminalità in Puglia, in questo momento. Però non è che il basso significa che non esistono problemi. C'è un problema foggiano probabilmente sul quale non si è lavorato con la stessa intensità con la quale, per esempio, ha lavorato Cataldo Motta in Salento per 30 anni".
Dice cose scomode, anche perché non è che a Bari ci siano meno morti ammazzati, ma almeno questo, a differenza del suo predecessore, sembra cosciente dell'esistenza di Foggia.
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