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Crisi "Manfredonia Vetro", Bordo: "No a chiusura dello stabilimento"

La nota dopo il summit tra Sangalli e i sindacati

Sulla crisi aziendale che sta travolgendo la Manfredonia Vetro, stabilimento locale del gruppo Sangalli aperto nel 2002 grazie ad un contratto d'area,  è intervenuto in giornata l'onorevole Michele Bordo con una nota atta a scongiurare la chiusura e la delocalizzazione dell'unità di produzione garganica, previste nel possibile nuovo piano del gruppo imprenditoriale per fronteggiare la crisi e avvicinarsi ai mercati del nord Europa tagliando le spese di trasporto, cosa che implicherebbe, tra l'altro, una quarantina di esuberi.  Giorgio Sangalli in persona lo ha comunicato nel vertice con i sindacati aziendali tenutosi martedì. Per il momento il gruppo Sangalli ha chiesto per lo stabilimento di Macchia la cassa integrazione straordinaria per i prossimi 12 mesi e la Valutazione di impatto ambientale per il rifacimento del forno al momento ferma in Regione, con un conseguente inevitabile ritardo dei finanziamenti dello Stato previsti per legge.
Gli operai, ora, temono la chiusura della Manfredonia Vetro al termine dei 12 mesi di Cigs. Lo teme anche l'onorevole Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera.
 che, dunque, sulla situazione dichiara quanto segue: “La crisi del gruppo Sangalli non può essere risolta con la delocalizzazione e la chiusura dello stabilimento. Bisogna fare ogni sforzo per consentire, dopo la sospensione dell’attività dovuta al rifacimento del forno, la ripresa della produzione a Manfredonia. - afferma Bordo, commentando l'esito del primo incontro tra la proprietà del gruppo industriale e i rappresentanti dei lavoratori. "Siamo tutti consapevoli – continua Bordo - delle perdite finanziarie dell’impianto, ma la cassa integrazione straordinaria chiesta per i lavoratori, che tra l’altro hanno già fatto molti sacrifici in questi anni, deve servire per realizzare gli interventi tecnici necessari alla ripresa dell’attività produttiva non per spostarla in altro luogo.
E comunque ci vorrebbe un impegno forte dell’azienda a far ripartire gli impianti di Manfredonia una volta conclusa la fase della CIGS.
I lavoratori e il territorio hanno bisogno di certezze per il futuro. D’altronde, la chiusura dello stabilimento, realizzato grazie anche al contributo pubblico del Contratto d’area, sarebbe un colpo durissimo per un territorio già fortemente provato dalla crisi economica ed occupazionale".
"Concordo, pertanto – conclude Bordo - con le organizzazioni sindacali sulla necessità di attivare immediatamente un tavolo con tutti gli attori istituzionali territoriali per favorire, com’è già accaduto in passato, il dialogo costruttivo tra le parti al fine di individuare una soluzione che salvaguardi la produzione e l’occupazione.
Per quanto mi riguarda  sono da subito disponibile a fare la mia parte, coinvolgendo i Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, per assicurare la massima attenzione su una vertenza che è  importantissima per il futuro del sistema produttivo di Manfredonia, della Capitanata e della Puglia”.
Sulla crisi aziendale che sta travolgendo la Manfredonia Vetro, stabilimento locale del gruppo Sangalli aperto nel 2002 grazie al Contratto d'area, è intervenuto in giornata l'onorevole Michele Bordo (Pd) con una nota atta a scongiurare la chiusura e la delocalizzazione dell'unità di produzione garganica, previste nel possibile nuovo piano del gruppo imprenditoriale per fronteggiare la crisi e per avvicinarsi ai mercati del nord Europa tagliando le spese di trasporto, cosa che implicherebbe, tra l'altro, una quarantina di esuberi.
Giorgio Sangalli in persona lo ha comunicato nel vertice con i sindacati aziendali tenutosi martedì. 
MANFREDONIA VETRO, LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA. Per il momento il gruppo Sangalli ha chiesto per lo stabilimento di Macchia la cassa integrazione straordinaria per i prossimi 12 mesi e la Valutazione di impatto ambientale per il rifacimento del forno al momento ferma in Regione, con un conseguente inevitabile ritardo dei finanziamenti dello Stato previsti per sovvenzionare i lavori. Gli operai, ora, temono la chiusura della Manfredonia Vetro al termine dei 12 mesi di Cigs.
"DARE CERTEZZE AI LAVORATORI". Lo teme anche l'onorevole Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, che, dunque, sulla situazione dichiara quanto segue: “La crisi del gruppo Sangalli non può essere risolta con la delocalizzazione e la chiusura dello stabilimento. Bisogna fare ogni sforzo per consentire, dopo la sospensione dell’attività dovuta al rifacimento del forno, la ripresa della produzione a Manfredonia. - afferma Bordo, commentando l'esito del primo incontro tra la proprietà del gruppo industriale e i rappresentanti dei lavoratori. "Siamo tutti consapevoli – continua Bordo - delle perdite finanziarie dell’impianto, ma la cassa integrazione straordinaria chiesta per i lavoratori, che tra l’altro hanno già fatto molti sacrifici in questi anni, deve servire per realizzare gli interventi tecnici necessari alla ripresa dell’attività produttiva non per spostarla in altro luogo. E comunque ci vorrebbe un impegno forte dell’azienda a far ripartire gli impianti di Manfredonia una volta conclusa la fase della CIGS. I lavoratori e il territorio hanno bisogno di certezze per il futuro. D’altronde, la chiusura dello stabilimento, realizzato grazie anche al contributo pubblico del Contratto d’area, sarebbe un colpo durissimo per un territorio già fortemente provato dalla crisi economica ed occupazionale".
"NECESSARIO UN TAVOLO ISTITUZIONALE". "Concordo, pertanto – conclude Bordo - con le organizzazioni sindacali sulla necessità di attivare immediatamente un tavolo con tutti gli attori istituzionali territoriali per favorire, com’è già accaduto in passato, il dialogo costruttivo tra le parti al fine di individuare una soluzione che salvaguardi la produzione e l’occupazione. Per quanto mi riguarda  sono da subito disponibile a fare la mia parte, coinvolgendo i Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, per assicurare la massima attenzione su una vertenza che è importantissima per il futuro del sistema produttivo di Manfredonia, della Capitanata e della Puglia”.

di Redazione 


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