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Crollo del prezzo del grano, Naturale (M5S) deposita interrogazione al Ministro dell'Agricoltura

La senatrice Gisella Naturale (M5S) ha depositato un'interrogazione a risposta orale al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. La parlamentare di Torremaggiore intende infatti sapere se il ministero reputi necessario adottare ogni misura volta a valorizzare la produzione di grano nazionale, favorendo la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole, la competitività del sistema produttivo interessato e conciliando, nel contempo, la sostenibilità ambientale e sociale con quella economica.

IL CROLLO. "Il prezzo del grano duro fino alla Borsa Merci di Foggia, la provincia maggiore produttrice di questo cereale in Italia - ha detto Naturale - è crollato di ben 30 euro sulla precedente seduta del 15 marzo scorso, pervenendo a 390 euro alla tonnellata sui minimi e a 395,00 euro sui massimi. Inoltre le associazioni di categoria in campo agricolo hanno evidenziato che, in assenza di opportuni interventi, gli agricoltori dovranno vendere in perdita, senza ricavare nemmeno i costi di produzione - ha aggiunto la parlamentare pentastellata - e a questo si aggiunga un'altra nefasta eventualità, che potrebbe essere quella di abbandonare la produzione stessa per mancanza di redditività".

I CORRIDOI DI SOLIDARIETA'. L'interrogazione giunge anche dopo che la Commissione europea ha deciso di estendere le importazioni esenti da dazio per il grano ucraino fino a giugno 2024, rendendo così i cereali ucraini più economici di quelli prodotti nell'Unione Europea e penalizzando gli agricoltori. L’Ue ha Infatti istituito i cosiddetti “corridoi di solidarietà” per facilitare le esportazioni di grano dall’Ucraina, devastata dalla guerra e con i porti bloccati. Enormi flussi di grano ucraino a basso costo sono finiti nei Paesi dell’Europa centrale. Il Consiglio dell’Ue ha inoltre approvato una misura di sostegno del valore di 56,3 milioni di euro per gli agricoltori bulgari, polacchi e rumeni danneggiati dall’inondazione dei mercati da parte del grano ucraino.

di Redazione 


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