Crisi idrica, Emiliano: “Servono dissalatori o in alternativa accordi con il Molise o con l'Albania”
Oggi alla Fiera del Levante il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha aperto i lavori della Commissione Intermediterranea e il Political Bureau della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d'Europa (CRPM), organismo a cui aderiscono 160 Regioni europee di 28 Stati.
GLI INVESTIMENTI. "Noi abbiamo proposto e proporremo al commissario per l'emergenza idrica, l'Acquedotto Pugliese (Aqp) come soggetto comune a tutte le regioni del Mezzogiorno per la distribuzione dell'acqua in tutto il Sud", ha spiegato Emiliano. Il governatore ha evidenziato che sull'Acquedotto pugliese "abbiamo in corso investimenti per 630 milioni, ne sono stati programmati altri per 730 milioni, mancano 1,3 miliardi di investimenti che devono essere messi a disposizione dal Governo, perchè l'acqua non è una questione regionale ma nazionale".
DISSALATORI. Le soluzioni per la crisi idrica - ha spiegato più nel dettaglio Emiliano - "non sono mai ad impatto zero, c'è sempre un contrappeso e un prezzo da pagare. Nel momento in cui, come io penso, di fronte ad una crisi climatica non reversibile nel medio-lungo periodo, c'è la necessità di dotare le regioni italiane e la Puglia di dissalatori, questi dissalatori non sono una panacea assoluta. Ti procurano l'acqua di cui necessiti, ma vanno alimentati, l'energia va prodotta, possibilmente con l'eolico o fotovoltaico, ma poi bisogna gestire i residui, le cosiddette salamoie, che vanno riposizionate nell'ambiente e l'aumento improvviso della salinità di tutti i sistemi di dissalazione non è privo di conseguenze sull'habitat".
MOLISE O ALBANIA. "Come alternativa ai dissalatori, nel lungo periodo, si può pensare - ha proposto Emiliano - ad collegamento, in particolare col Molise, che potrebbe razionalizzare la distribuzione dell'acqua in Molise e in Puglia. Altra cosa che si può fare nel medio-lungo periodo è quella di costruire un acquedotto con l'Albania, che continua a buttare in mare grandi quantitativi di acqua. Ma anche il prelievo da una fonte che va in mare ha un impatto ambientale perché sottrarre acqua dolce al mare ha un impatto sull'habitat. Quindi, tutte le soluzioni possibili per consentire all'umanità di sopravvivere hanno un impatto ambientale. L'impatto zero non esiste. Vedo che c'è ancora un ambientalismo che pretenderebbe soluzioni miracolose che onestamente la tecnologia non ci propone".
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