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Critica il Governo, espulso dal Ciad: la coraggiosa omelia di monsignor Russo

La vicenda del vescovo di San Giovanni Rotondo

“Un’omelia in cui monsignor Russo ha detto semplicemente la verità e che tutti conoscono semplicemente perché è risaputo che non tutti gli abitanti di Doba hanno accesso all’acqua potabile, alla corrente elettrica e a quel benessere che lo sfruttamento delle risorse naturali avrebbe dovuto garantire. Di questo ha parlato il presule nella sua omelia, in occasione della festa patronale: ha fatto riferimento ai tanti poveri bisognosi, ai bambini indigenti e al dovere di ogni cristiano di adoperarsi per migliorare la società in cui vive”. Raggiunto dall’agenzia MISNA a Doba, Arnaud Ngarldjimti, direttore della ‘La voce del contadino’, la radio locale di ispirazione cattolica, spiega le cause che hanno spinto il Governo del Ciad ad espellere dal Paese africano Monsignor Michele Russo, il Vescovo di origine sangiovannese.

L'ACCUSA - L’accusa nei confronti di monsignor Russo è di aver criticato, lo scorso 30 settembre, il Governo del Ciad per la gestione dei proventi del petrolio, denunciando un'iniqua distribuzione e il fatto che la popolazione locale non goda dello sfruttamento del petrolio e viva nell'indigenza. La sua omelia è stata trasmessa in diretta dalla radio locale ‘La voce del contadino’, e secondo Ngarldjimti i contenuti dell’omelia non sono nuovi, in quanto già altre volte il vescovo aveva ribadito gli stessi concetti: “Anche per questo motivo la prima reazione – conclude – è di incredulità. Inoltre, se davvero le parole del vescovo fossero state così gravi la prima decisione che le autorità competenti avrebbero preso sarebbe stata quella di sospendere le trasmissioni della nostra radio, ma così non è stato”.

di Redazione 


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