Stampa questa pagina

Critical Mass, quando per riprendersi la città bisogna pedalare

Ieri sera la biciclettata per le vie di Foggia promossa da Link e Cicloamici

Neanche la pioggia ferma il Critical Mass. Neppure gli automobilisti impazziti, il traffico stradale, i vigili urbani. Per un giorno, per una sera, i ciclisti si riprendono la città, le strade, le piazze, i monumenti abbandonati, i luoghi simbolo di una Foggia che non si arrende, che è ancora capace di scommettere sulle sue forze. Perché quello degli spazi pubblici è un tema che sta particolarmente a cuore agli amanti dell’ecologico mezzo a due ruote. Per questo fanno massa critica ed occupano pacificamente le strade.

 

Il gruppo parte dal Teatro Umberto Giordano, rigorosamente chiuso e sigillato da diversi anni. La carovana, formata da una cinquantina di ciclisti tra cui il rettore dell’Università Giuliano Volpe, è scortata dalle auto dei vigili urbani, perché per loro quella che va in strada è una forma di protesta, non un’azione di sensibilizzazione. La città è comunque rallegrata dai tintinnii dei campanelli delle bici, è popolata dai ronzii dei fanali a dinamo, è maculata dalle ruote delle bici che girano sull’asfalto reso viscido e scivoloso dalla pioggia.
Ma il gruppo non si ferma e si divincola per il centro storico, per piazza del Purgatorio, tira dritto verso Parco San Felice, si allunga verso la ‘villa Lanza’ confiscata al Salice. Insomma, la terza edizione del Critical Mass, promosso dal Link Foggia in collaborazione con l’associazione Cicloamici, pone grande attenzione al tema degli spazi pubblici, come conferma Christian di Furia del Link a Foggia Città Aperta.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload