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Crollo palazzina, direttore Amgas spa: "Noi impotenti, dinamica simile a Via delle Frasche"

Marcello Iafelice esclude colpe dei tecnici

"Sono affranto anch'io per quanto accaduto e addolorato da questa situazione. Mi rendo conto che in questi casi ci si affretta a voler trovare un colpevole. Di fronte a queste evenienze però siamo impotenti".
LE INDAGINI. Il direttore generale di Amgas spa, Marcello Iafelice, è addolorato ed è consapevole delle polemiche che stanno attanagliando l’azienda in queste ore. Ha messo a disposizione degli inquirenti il nastro con la registrazione della richiesta di intervento e anche i tecnici intervenuti in via De Amicis sono tra le otto persone interrogate stamattina.
LE SEGNALAZIONI. "Riceviamo oltre mille chiamate in un anno e ci rechiamo sempre nei luoghi segnalati. Nella stragrande maggioranza si tratta di falsi allarmi". Tre volte al giorno, in sostanza, i tecnici Amgas vengono allertati. Ed è accaduto anche ieri sera. "Alle 19,17 abbiamo ricevuto una segnalazione al pronto intervento per una possibile fuga di Amgas in Via De Amicis. Nel giro di mezz'ora due collaboratori sono intervenuti sul posto col furgone attrezzato e la strumentazione per rilevare eventuale presenza di metano. E' stata fatta la verifica sulla tubazione esterna dell'Amgas che era in perfette condizioni, tanto che ha resistito anche all'esplosione”.
L'INTERVENTO. In ogni caso, accompagnati dai cittadini che avevano fatto la segnalazione i tecnici– sottolinea Iafelice - si sono scrupolosamente attardati nelle verifiche per 20-25 minuti e sono saliti anche al primo piano, sul balcone. “E' stato azionato lo strumento che è altamente sensibile ma non ha registrato la presenza di metano. La verifica all'aperto – spiega il direttore - purtroppo non può essere altamente efficace ma in quel momento era impossibile individuare la fonte dell'eventuale fuoriuscita di gas. Successivamente non abbiamo ricevuto ulteriori segnalazioni”.
LA FUGA DI GAS. Sulla dinamica dell’esplosione, Iafelice prova a fare ulteriore chiarezza: "Le indagini partono dalla percezione olfattiva, l'odorizzante è presente nel gas per tale motivo. Purtroppo nel momento in cui è stata fatta la verifica l'odore era assente. Suppongo che si tratti di un impianto interno che in quel momento non era in funzione ma naturalmente le indagini sulle cause potranno essere più precise sulla base dei rapporti dei Vigili del Fuoco”.
LA SIMILITUDINE CON VIA DELLE FRASCHE. E poi, spunta un richiamo a qualche tragedia che ha sconvolto, in passato, la città di Foggia: "Da parte mia vedo delle similitudini con quanto avvenuto a Via delle Frasche, la fuga di gas proveniente da una diramazione interna, la presenza di una persona anziana che viveva da sola nell'appartamento da cui, a quanto pare, è nata l'esplosione".
IL DOLORE. Infine, l’ultima (auto)difesa di Iafelice: "L'appartamento adiacente peraltro non era servito da Amgas, c'era anche una bombola GPL. Aspettiamo anche noi di comprendere meglio le cause. Quello che posso dire è che sulla manutenzione delle tubature interne, al di là del contatore, purtroppo non possiamo fare molto". Le responsabilità verranno accertate dalla Procura. Resta il dolore per una tragedia. 

di Redazione 


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