Cominciamo dalla fine. Iemmello segna il gol della vittoria, Davidino (5 anni) alza le braccia al cielo, si gira e mi guarda, l'ultima volta che gli ho visto quell'espressione di gioia è stata quando sono andato a prenderlo all'ospedale (tranquilli, tuttappò) e mi ha rincorso per abbracciarmi. Ma dura un secondo, poi il mio vicino, che manco conosco, lo prende in braccio. Ordinaria amministrazione, ma roba che chi non frequenta le curve degli stadi non capirà mai.
ALLO STADIO. L'ultima volta che me l'ero portato allo Stadio era stato quando vincemmo 4-1 col Cosenza, ma pioveva e si è beccato la febbre, la madre gli ha dato una specie di Daspo fino alla primavera. Arriviamo e non c'è fila, quest'anno ho saltato un po' di partite perché gli orari del calcio-spezzatino sono incompatibili col mio lavoro, diciamo che sono una specie di occasionale al contrario, che va solo a vedersi le partite di merda.
PORTA UN AMICO. Volevo sfruttare la magnifica offerta “porta un amico”, ma non avevo tempo di organizzarmi con qualche abbonato e alla fine non sono riuscito ad avere i 2 euro di sconto sul biglietto di Curva Sud. Possibile che nessun candidato alle regionali abbia deciso di sponsorizzare sta cosa piazzando un attivista davanti al botteghino pronto a prestare il suo abbonamento?
CIAO CRISTIAN. Prima della partita il ricordo commosso del piccolo Cristian. No, la storia di un ragazzino morto non riesco proprio a raccontarla a mio figlio, mi limito a dirgli di fare silenzio e pensare ad un angioletto.
IL PRIMO TEMPO. Iniziamo e segna subito Iemmello. “Papà te l'avevo detto io, è l'ultima in classifica, vinciamo 10-0”. Normale che lo pensi un bambino, strano che lo faccia anche qualcuno in campo. Di fatto smettiamo di giocare, quelli fanno un gol al volo che manco alla playstation a livello “balengo” io riuscirei a segnare. Poi succede ben poco fino alla fine del primo tempo. Intanto Davidino entra nel Guiness del Primati per il bambino che ha fatto più domande al papà in 45 minuti, barcollano le mie convinzioni sulla necessità di evitare la violenza negli stadi.
IL SECONDO TEMPO. Nella ripresa la musica non cambia, il Foggia fatica a creare azioni, la Reggina addirittura passa in vantaggio. E Verile che si lamentava per i soli 60 biglietti venduti. So' pur assaie. In campo c'è così poco agonismo che in confronto la partitella che ho fatto a Pasquetta con i miei parenti sembrava il derby Partizan-StellaRossa. Ad un certo punto mi aspetto che l'arbitro tiri fuori il cellulare e si metta a farsi i selfie. La guardalinee (si dice così?) ferma un paio di azioni per fuorigioco dubbio, si becca un po' di insulti, ma allo stadio non sono sessisti, il consiglio sull'uso da fare della bandierina è lo stesso di quello che solitamente si da agli uomini. Intanto in curva si inizia a pensare alla partita col Barletta, dietro di me alcune persone addirittura se ne vanno quando manca ancora un quarto d'ora alla fine, roba che avevo visto solo a San Siro. Vuoi vedere che gli unici a cui interessa la partita siamo io e Davidino? Poi per fortuna un lampo: Minotti segna da fuori area, 2-2. Ora tutti ci credono, Sarno prende l'incrocio dei pali, poco dopo Iemmello sigla il 3-2, il finale lo conoscete. Torniamo a casa, Davidino mi chiede se Nonno Ciccio è il nonno del Foggia, in curva cercano un cinese, a me vista la giornata basterebbe un Partigiano (ricco e rossonero) che ci porti via dalla Lega Pro..
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