#Satira Cronaca semi-seria della mia partecipazione al corteo del 21 marzo
La videogallery di Mariano Russo
Ormai sapete tutto della manifestazione di oggi. Avete visto foto, sentito interviste, letto commenti. Non mi resta che raccontarvi come l'ho vissuta io, ecco la mia consueta cronaca semi-seria.
ORE 7,30. Suona la sveglia. Come previsto piove. A Foggia abbiamo due grandi problemi: la siccità e l'illegalità. Direi che abbiamo iniziato da quello sbagliato.
ORE 7,45. Prima di scendere leggo un commento su facebook: “Per colpa vostra che celebrate la giornata della legalità noi siamo costretti agli arresti domiciliari perchè non possiamo uscire con l'auto”. Secondo me in casi come questi a Zuckerberg & c. per profilare un utente non serve mica avere accesso a tutti i dati personali, basta un post e capisci che è balengo...
ORE 08,30. Mi avvisano che ci sono problemi coi pass per andare nell'area riservata ai giornalisti di alcuni colleghi "seri". Mi toccherà dare una mano e non potrò scrivere cretinate per mezza giornata. Una faticaccia...
ORE 09,00. Parte il corteo. Una delle conseguenze della pioggia è che le ragazze sono tutte incappucciate. I giornalisti nazionali rattosi sembrano in difficoltà nella scelta di chi intervistare...
ORE 10,00. Fa un freddo cane ma gli scout sono in pantaloncini. Sono l'equivalente degli ultras che vanno allo stadio senza maglia. Ma cum fann? Che ci sta in quelle bermude, l'uranio?
ORE 11,00. Nel corteo vedo Don Luigi Ciotti. Provo ad avvicinarlo per fargli qualche domanda. Decine di persone provenienti da tutta Italia si fermano a salutarlo. E lui le conosce tutte. Tutte. No, non fa finta come me e voi, li chiama proprio per nome. Ma come fa? Chissà se ha altri superpoteri...
ORE 12,00. Entro nell'area riservata. Molti giornalisti “seri” si avvicinano per salutarmi, la faccia è quella del “e tu che ci fai qua?” ma non possono dirlo e mi fanno domande sul Foggia Calcio e sulle giornaliste carine. Oh, ma che ho la faccia di uno che pensa solo al pallone e alle femmine? No aspè, non voglio sapere la risposta...
ORE 12,15. I giornalisti discutono: “Siamo 30.000”. “No 40.000”. Provo a intervenire dicendo che non conta quanti siamo oggi, ma in quanti saremo domani. Mi guardano con occhi spaventati: “perchè mica continua pure domani?”. “No vabbè, nind. Oh, l'hai vista quella brunetta?”
ORE 12,30. Don Ciotti urla dal palco che dobbiamo sentirci orgogliosi di essere foggiani. Onest! Avrà visto anche lui il gol di Mazzeo al novantesimo?.
ORE 13,00. Torno a casa. Ripenso alla manifestazione. Ho intervistato i presidenti del Senato, dell'ANCI e della commissione regionale antimafia. La giornata della svolta. La mazzata definitiva alla credibilità del giornalismo locale...
IL VIDEO. Le immagini che vedete sotto sono del mio amico Mariano Russo, amico di tante cronache semi-serie e di altre cose che non sto a raccontarvi perchè le nostre mogli potrebbero leggerci :-)
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