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CRONACHE DAL PASSATO/ Le rovine di Foggia e l'arrivo del governo: 8 gennaio 1945, la visita di tre ministri invitati dal sindaco Sbano

Il 1945 fu un anno molto importante per l’opera di ricostruzione e di rinascita della città di Foggia. L’8 gennaio 1945, a poco più di un anno dai bombardamenti che rasero al suo abitato e procurarono migliaia di morti, la Città, era guidata dal primo sindaco dell’Italia liberata, Avv. Luigi Sbano, del quale purtroppo, non è data memoria nella targa apposta nella casa comunale e che ricorda tutti i sindaci… dal 48 in poi, dimenticando di Sbano e Imperiale, primo sindaco eletto dopo le prime elezioni comunali del novembre 46. Fu proprio grazie all’impegno dell’allora amministrazione comunale retta da Sbano che scesero a Foggia alcuni Ministri del Gabinetto del terzo Governo Bonomi. Precisamente: Il Ministro dei Lavori Pubblici e Presidente del Consiglio Interministeriale della Ricostruzione Ruini; Francesco Cerabona, Ministro dei Trasporti e Mario Cevolotto, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni; cioè i Ministri dai quali dipendeva tutta l’opera delle ricostruzioni; dalle case, agli uffici, alla rete dei trasporti, del nostro Paese.

LA VISITA. La loro venuta a Foggia fu fortemente voluta e propiziata dall’impegno profuso da Sbano che aveva scritto sull’argomento diversi e accorati editoriali nel giornale “Ricostruzione Dauna”, organo del Partito Democratico del Lavoro, dedicato proprio all’opera di ricostruzione della città e “vigile” e “attento” ad ogni argomento relativo a quelle tematiche. Tra i più belli che si conservano, l’intervento del 7 gennaio 45, vigilia della visita dei Ministri, sul numero 1 del secondo anno di vita di “Ricostruzione Dauna”. L’Avvocato Sbano chiama il Ministro Ruini e i suoi colleghi come i “Ricostruttori di Foggia”. La visita dei Ministri venne peraltro anticipata da una serie di messaggi augurali che Sbano inviò proprio a Ruini non appena si formò il Governo Bonomi. In uno di questi, il Ministro ebbe già modo di ringraziare il sindaco di Foggia e promettere una sua venuta imminente nella nostra terra “… per accertarmi personalmente circa condizioni di Foggia, provata dalla sventura". Dello stesso tono i telegrammi degli altri esponenti di governo. 

LE EMOZIONI. Nello stesso numero del giornale viene dato conto anche di un emozionante telegramma inviato da Fiorello La Guardia, che esprime la sua vicinanza a Foggia e ai suoi cittadini, con la speranza di riuscire a fare visita. Il seme gettato da Sbano verso i rappresentanti che avevano, in quel momento, il potere di ricostruire l’Italia, ebbe successo. Le promesse, allora, si mantenevano e a distanza di pochi giorni dall’invito rivolto dal Sindaco, precisamente l’8 gennaio 1945, i tre autorevoli rappresentanti del Governo, oltre a numerose personalità al seguito, giunsero a Foggia. Di quella giornata e della fitta cronaca degli avvenimenti è dato un resoconto particolareggiato sul numero speciale di “Ricostruzione Dauna “ del 13/20 gennaio 1945. In esso sono riportate le cronache fedeli dei vari discorsi e interventi dei nostri rappresentanti istituzionali e degli uomini di governo giunti a Foggia. Vi si può leggere la vera e profonda emozione che colpì il Ministro Ruini nel leggere l’accorata e oramai famosa relazione consegnata dal Sindaco Sbano, sulla situazione di Foggia: puntigliosamente descritta, senza trascurare alcun settore della città. Ma ancor di più, nelle cronache di quella visita, si può leggere la forte impressione che destò in Ruini in modo particolare, la visita alle rovine della città: la promessa di ricostruire l’Incis distrutto, così come gli altri caseggiati; di aiutare le tante famiglie che vivevano in veri tuguri; di ripristinare i collegamenti; di fare in modo che gli Uffici tornassero presto a Foggia. 

I FONDI. E che l’opera del Governo fosse davvero “pronta e concreta” non fu solo una vaga promessa, ma si concretizzò presto in fatti, come dimostra un telegramma che lo stesso Ruini, a distanza di una sola settimana dalla visita a Foggia inviò all’Avv. Sbano e riportato sullo stessa rivista: “..Ho ancora vivo nello spirito l’immagine delle rovine di Foggia… ho disposto l’assegnazione di una somma di cento milioni di lire che permetterà l’inizio dei lavori… Ho autorizzato l’assunzione di personale. Altri 50 milioni saranno autorizzati dal comitato comunale per le riparazioni che mi auguro sia stato già costituito”. Queste alcune delle provvidenze che subito vennero riconosciute a Foggia. Oggi, leggendo di quelle cronache, pensiamo a quanto e come sia cambiata , negli anni, la politica. 
(Salvatore Aiezza)

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di Redazione 


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