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CRONACHE DAL PASSATO/ Il maestro Garofalo, i Parker's Boys e il Giro d'Italia allo Zaccheria

Dedichiamo la consueta rubrica settimanale a uno dei personaggi che più hanno dato lustro alla nostra città nel dopoguerra e nei primi decenni sucessivi: il Maestro Rico Garofalo e la sua famosa banda, “Parker's Boys”. Notevolissimo, come vedremo, fu il successo ottenuto da questa band in tutto il Paese e, grazie alle sue prime esibizioni presso i circoli e locali dove si trattenevano gli alleati, dopo l’occupazione di Foggia, divenne ben presto famosa anche al di là dell’Oceano. La seconda parte della rubrica, in tema calcistico, come di consueto, racconterà qualcosa di poco conosciuto a molti giovanotti, sul conto del nostro glorioso stadio comunale: Pino Zaccheria. Buona lettura...

NEL DOPOGUERRA. Subito dopo la Liberazione e durante l’occupazione alleata, anche a Foggia, come nelle altre città martoriate e distrutte da anni di guerra, si registrò un moltiplicarsi di iniziative economiche, culturali e sociali, certamente favorite oltre che da un ritrovato spirito di libertà, anche dalla disponibilità economiche degli occupanti e dalla loro voglia di divertirsi. In tale contesto abbiamo visto come molte furono le attività - per la maggior parte pubblici esercizi - che videro la luce nella nostra città. Bar, osterie, cantine, barberie, sartorie, cinema, insomma locali dove i soldati alleati amavano trascorrere le loro giornate tra baldoria, alcool e musica. Tanti furono i foggiani che trovarono lavoro in quei luoghi i quali, tuttavia, erano quasi sempre interdetti ai normali cittadini, a meno che non si fosse nelle “grazie” o si fosse amico di un militare. Spesso, poi, in conseguenza di ciò, si accendevano vere e proprie risse tra foggiani e soldati, specie dopo che questi erano soliti alzare il gomito. 

LA MUSICA. Ovviamente la musica era la regina di questi locali frequentati dagli alleati, che amavano ascoltarla e ballarla. Nacquero in quel periodo molte orchestrine improvvisate che allietavano le serate dei soldati e che contribuirono non poco alla ripresa di una vita normale. Una di queste, in particolare, sarebbe diventata famosa e avrebbe riscosso negli anni un grande successo: i «Parker's Boys», un’orchestra nata negli anni '44-45 che cominciò ad esibirsi a Foggia nei locali e circoli frequentati dagli alleati, dopo la guerra, in quanto inizialmente il complesso si esibiva nei campi di aviazione americani e nella sale RAI. I primi componenti furono il maestro Rico Garofalo al pianoforte e fisarmonica, Alfredo Amatruda al sax contralto e clarino, Romolo Russo alla chitarra, sax e violino, Gaetano Garofalo al basso e Clemente Santangelo alla batteria, successivamente sostituito da Nino Perrucci. I giornali dell'epoca, nel recensire l’attività del gruppo, concordemente definivano il M° Rico Garofalo come “direttore dell'orchestra internazionale Parker's Boys”. Durante le loro esibizioni il pubblico andava letteralmente in delirio. Soprattutto gli americani erano letteralmente estasiati dalla musica dei «Parker’s Boys». Anche gli ufficiali alleati rimasero entusiasti all’ascolto di questo tipo di musica che contribuiva a rendere ancora più allegro il clima delle serate trascorse tra musica, balli e fiumi di birra. Persino i vertici militari alleati di stanza a Foggia, a cominciare dal Colonnello Hamilton, supervisore e responsabile della Croce Rossa Americana, sentirono il bisogno di ringraziare i componenti dell’orchestra ma, soprattutto il M° Garofalo con un documento che viene oggi gelosamente custodito dai figli del musicista e che potrete leggere in una delle pagine di questo mio libro. Il documento fu redatto nel suo ufficio, con una macchina da scrivere e tradotto in italiano dallo stesso Colonnello. Nella lettera si ringraziano il Maestro e l’Orchestra, in particolare per un tipo di musica che allora in pochissimi, al mondo, potevano suonare e che “…aveva fatto andare in delirio le truppe di colore… suonando nel cuore di tutti noi il suo Boggie Woggie…”. Già, perché il boggie woggie e gli assoli di 5-10 minuti riservati al batterista Clemente Santangelo e al pianista Rico Garofalo, nel periodo della nascita del rock and roll, sorprendevano il pubblico con un'esecuzione sfrenata e lo mandava davvero in delirio. Questo genere di musica fu quasi adottato dall’Orchestra proprio durante l’occupazione poiché prima, agli inizi della sua attività, il gruppo - composto da esperti musicisti, nonostante la loro giovane età e già con diversi anni di esperienza - suonava musica jazz. Col passare degli anni, il complesso - che accompagnava anche cantanti di musiche melodiche americane come Lino Verde e Angelo Marsico, e successivamente Ninni Maina e Lino Locampo - divenne famoso a Foggia e provincia, ed esibendosi con successo a Viareggio, Taormina, Messina, in Calabria ecc. In Versilia venivano soprannominati "i violenti della Parker's Boys" grazie a quelle esibizioni sfrenate che li avevano resi famosi nella nostra città. L’Orchestra «Parker’s Boys» si trasformò più tardi in “Complesso orchestrale Fred, Rico e i Parker’s Boys” (dove Fred sta per Alfredo Amatruda, sassofonista e clarinettista di indiscusso valore, oltre che compositore e arrangiatore di qualità) ed effettuò registrazioni musicali e i cui dischi, di oltre mezzo secolo fa, sono pezzi rari da collezione. Tra gli elementi del gruppo, Rico Garofalo e Alfredo Amatruda componevano musiche suonate dalla stessa orchestra. Successivamente, nel più famoso circolo artistico della città di Foggia, "La Taverna del Gufo", ove si esibivano i più grandi personaggi e complessi musicali, andava ad ascoltarli un giovane Renzo Arbore, e che finì per farne parte in qualità di clarinettista; questi, come tengono a precisare i figli del Maestro Garofalo, ricorda sempre con riconoscenza quei magici momenti sottolineandolo, ovunque gli capiti, di parlare dei musicisti foggiani di ogni tempo. Tra le tante composizioni musicali e dischi a 45 giri dell’orchestra dei «Parker’s Boys», che riporto, di seguito, pur non essendo esaustiva, non possiamo non ricordare, specie in questo periodo nel quale le sorti del nostro Foggia calcio non sono delle più rosee, il magnifico “Inno del Foggia” (musica di Federico Garofalo, parole di Gino Scauzillo, arrangiamenti e missaggio di Angelo Palazzo, e registrazione presso il Max Dream Studio) che può essere anche ascoltato, insieme alle altre composizioni, sul sito dedicato al Maestro Garofalo (www.ricogarofalo.it)

LA CROCE ROSSA. All’epoca in cui si esibiva l’orchestra dei «Parker’s Boys», la Croce Rossa Americana, come accennato, era una delle istituzioni più potenti dislocate sul territorio italiano. A Foggia, per esempio, essa occupava la sede dell’attuale Palazzo di Città. La struttura aveva sulla facciata oltre all’insegna della Croce Rossa, anche i fasci littori successivamente rimossi, ed ospitava anche uno dei diversi club per ufficiali della città, nonché vari servizi come i saloni per barbieri e parrucchieri. Spesso nei locali della struttura si tenevano anche feste, banchetti e serate di ballo, accompagnati dalla musica di piccoli complessi musicali organizzati dagli americani. Un altro luogo di intrattenimento particolarmente frequentato era quello dell’ex cinema “Flagella” dove, oltre agli spettacoli cinematografici, si tenevano feste di ogni genere. In questi locali i «Parker’s Boys» erano praticamente di casa. Il luogo era frequentato da molte crocerossine americane e inglesi e qualcuna di esse convolò anche a nozze con nostri concittadini. Il 23 febbraio 1945, in quello storico cine-teatro i Maestri Rico Garofalo e Raffael De Mita furono artefici di una serata magnifica: si tenne infatti la festa della “giornata del soldato e partigiano” organizzata dall’Unione Donne Italiane e dal Comitato Liberazione di Foggia. Tra le lacrime di centinaia di foggiani che occuparono ogni posto del “Flagella” madri, mogli, figli di soldati che non erano ancora tornati e chissà se mai lo sarebbero, la serata ebbe un successo strepitoso come ampiamente riportata dai giornali dell’epoca. 

“LO STADIO PINO ZACCHERIA”. Quante volte la domenica (o, come oggi accade, in qualsiasi altro giorno della settimana), abbiamo applaudito, gioito, sofferto per i nostri beniamini, in maglia rossonera, dalle tribune e curve dello stadio Zaccheria. Per tantissimi delle nuove e ultime generazioni, oltre a un campo in erba dove 22 uomini giocano a calcio, quel campo non significa altro. Invece, per chi ha un po’ più di anni e… oramai pochi capelli, quel campo, quello stadio è pieno di ricordi, sentimenti e grandissime gioie. Lo stadio Pino Zaccheria, dedicato (dal 1946) a un apprezzato e bravo cestista locale morto in combattimento il 4.4.1941 a Tirana, venne inaugurato nel 1925, l’11 novembre. Fino ad allora le partite dei campionati ove militavano i satanelli si disputavano nel campo denominato “Pila e Croce”, vicino a Via Galliani ed era solo un recinto senza tribune o altro: le partite si guardavano appoggiati alla rete di recinzione. L’incontro inaugurale dello Zaccheria, che si chiamava “Sporting club”, fu contro i cugini dell’Ideale Bari e terminò 0-0. Già nel 1926 lo stadio foggiano fu teatro di un grande evento che diede ribalta a livello nazionale: l’arrivo, al suo interno, della tappa Napoli - Foggia del Giro d’Italia. Solo nel 1928 lo stadio venne acquisito a patrimonio comunale dall’allora Potestà Dr Perrone. Il primo campionato importante che si disputò allo Zaccheria fu quello di serie B del 1933. Ma è proprio dopo la fine della guerra, durante la quale venne adibito, dai tedeschi, a magazzino e deposito, e con l’occupazione alleata che lo Stadio Zaccheria raggiunse un importante visibilità anche a livello ultra nazionale. Requisito dagli anglo americani, questi cominciarono ad organizzarvi tornei rodei , corse di asini e anche concerti musicali. Erano spettacoli ai quali partecipava un gremitissimo pubblico: sia di soldati e appassionati tra gli alleati che curiosi concittadini. Famosissimo e ancora vivo in qualche anziano locale è lo storico incontro di Boxe tra il nostro “campione” Vincenzo Affatato e il Campione Mondiale dei pesi massimi: Joe Louis. Il ring venne predisposto al centro del campo e fu seguito da un gran numero di persone.. Subito dopo la guerra e, almeno sino agli anni 60/70 lo stadio Zaccheria fu ancora teatro di importantissimi eventi, tra i quali ricordiamo il film girato nel 1950 dal grande Totò, "Gambe d’oro” e, nel maggio del 1960 l’esibizione di un saggio corale polifonico di 600 scolari esibitosi nella tribuna del campo Sportivo Comunale, diretto dal Maestro Garofalo, davanti alle massime autorità della Provincia e della città di Foggia e del Presidente del Consiglio di Stato. L’evento calcistico che invece è probabilmente rimasto e rimarrà nella memoria e nella storia di tutti noi e dello Zaccheria e’ senza dubbio quello legato alla storica vittoria per 3- 2 del Foggia, nella sua prima apparizione in serie A, contro l’Internazionale di Helenio Herrera. Altri tempi, restano i ricordi.
(Salvatore Aiezza)

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di Redazione 


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