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A spasso nelle notizie del passato: cosa accadeva a Foggia nell'ottobre 1965

La rubrica di Salvatore Agostino Aiezza

Questa settimana il nostro viaggio, che ci vedrà ripercorrere la settimana tra il 3 e 10 ottobre del 1965, tra le notizie del passato avrà, come dire, un taglio piu’ “soft”. Non essendoci particolari notizie di cronaca e politica da riportare, se non le solite beghe a livello di Comune e Provincia, come accade anche oggi. 

IL MUSEO. Le cronache di quei giorni sono invece ricche di notizie dal mondo della cultura, della musica e dello sport. Una delle notizie più diffuse fu quella relativa alla riapertura, entro la fine del 1965, del Museo e della Pinacoteca di palazzo Arpi. La notizia era attesissima dai foggiani che avevano aspettato 22 anni per riavere il loro museo. La guerra e i disastrosi bombardamenti dell’estate del 43 avevano praticamente distrutto tutto e solo grazie all’opera di un grande appassionato di storia, il Prof Santollino, molto materiale sepolto sotto le macerie venne recuperato e conservato. L’opera di ricostruzione del Museo e Pinacoteca richiese ben 5 anni di intenso lavoro di recupero e catalogazione dei reperti e fu ripresa solo dopo molti anni dal 43 poichè i primi anni dopo i bombardamenti tutte le energie vennero indirizzate all’opera di ricostruzione della Città, per ridare, in primis, le case ai tanti foggiani rimasti senza. 

LE CANZONI. Anche il mondo della musica locale era in gran fermento nel periodo che stiamo esaminando; molti artisti foggiani, specie cantanti e musicisti, salirono agli onori delle ribalte nazionali, con le loro canzoni e le loro band. Le notizie riportano, in particolare, i successi ottenuti per esempio da Ottaviano De Stefano, soprattutto a Toronto, dove partecipò al primo festival della canzone italiana in Canada. La sua “A spina è ‘na rosa” venne poi lanciata dalla radio e con i dischi. De Stefano, insieme all’altrettanto famoso Amatruda, costituivano un binomio di successo della musica leggera italiana. Fu in quel periodo di fine ottobre del 1965 che uscirono anche i fascicoli musicali stampati da famose case editrici del nord Italia; soprattutto la canzone “Dolce è sognare” ebbe molto successo, dopo essersi classificata al secondo posto al Festival dei due mari di San Remo, nel precedente mese di agosto. In quegli anni a Foggia e in tutta Italia, un grande successo stava ottenendo, ovunque si esibisse, il grande Maestro Rico Garofalo e la sua band “Parker Boys”, che già aveva fatto impazzire gli alleati durante gli anni della loro permanenza a Foggia. 

LE SALE. E, siccome erano gli anni di pieno boom economico, quel 1965 fu anche un anno di successo per i grandi film che si proiettavano ovunque. I foggiani, come tutti, amavano divertirsi e oltre alle sale da ballo riempivano i cinema e le sale all’epoca esistenti a Foggia. Tutte eleganti e sempre piene, tanto da dover fare lunghe file per acquistare i biglietti, in occasione degli eventi piu’ importanti. Ricordiamo le sale cinematografiche che negli anni 60 erano a Foggia: Ariston, Capitol, Cicolella, Dante, Flagella, Galleria, Garibaldi. Quasi tutti erano Cine-Teatro, quindi si svolgevano anche rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali. 

IL CALCIO DEL PASSATO. E veniamo ora all’atteso appuntamento con il “calcio del passato”. Dolenti note, ahimè, ci riserva la settimana tra domenica 3 e domenica 10 ottobre del 1965. Il nostro Foggia-Incedit, allenato da Rubino e con Presidente l’indimenticabile Don Domenico Rosa Rosa, partecipava al campionato di serie A ( per la cronaca al termine giunse al 12^ posto). Gli impegni domenicali videro i rossoneri impegnati il 3 ottobre a Genova, contro la Sampdoria e il 10 ottobre allo Zaccheria, nientemeno che con la grande Inter. Purtroppo per noi furono due sconfitte. Due a uno a Genova, con gol di Miceli per i satanelli (che nella gara di ritorno ne rifileranno 3 ai blucerchiati, con doppietta di Nocera) e 3 a 1 contrro i nerazzurri che andarono a segno con Mazzola (2 volte) e Corso. Dopo la sconfitta di Genova si attendeva un Foggia determinato a risollevarsi da una prestazione, in terra ligure definita scialba, incolore e che lasciò un senso di perplessità e delusione tra gli addetti ai lavori e i tifosi. In molti addebitarono quella sconfitta nientedimeno che a Cosimo Nocera, reo di essersi mangiato un gol a porta vuota… Era, inoltre, ancora vivo tra tutti i foggiani il successo ottenuto nel precedente mese di gennaio, definito storico, dai rossoneri contro l’InterNazionale, sconfitta allo Zaccheria per 3 a 2. Ma, purtroppo, come detto le cose andarono diversamente e venimmo sconfitti per 3 a 1. C’è da ricordare, ad onor del vero, come qualche cronista sportivo fece notare la sfortuna che ebbe il Foggia in quella partita, nella quale per “colpa” dell’allora Mister della Nazionale Fabbri, giocarono, con particolare passione e orgoglio, Picchi, Guarneri e Corso: tre grandi che mister Fabbri non aveva convocato per gli impegni della Nazionale Azzurra per cui vennero a Foggia con “il dente avvelenato”. Una curiosità: quell’anno l’Inter dopo la sconfitta di Foggia aveva perso, in campionato, solo la precedente partita di Roma, allora allenata dal grande Oronzo Pugliese.
(Salvatore Agostino Aiezza)

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